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Estate o inverno? Comunque Algarve

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Redazione – Estate o inverno? Comunque Algarve

In arabo (al-gharb), cioè “l’ovest”, è questa la radice del nome “Algarve” che definisce la regione più meridionale del Portogallo.

Clima ideale, enogastronomia d’eccellenza, sviluppo turistico sempre più attento alla sostenibilità ambientale: tutto questo non poteva non interessare il mondo del golf che in questo territorio ha visto nascere e svilupparsi negli anni tante bellissime strutture, ormai arrivate all’apice e a competere con le migliori a livello internazionale.

I confini di questo estremo lembo di terra che si affaccia a picco sull’Oceano Atlantico coincidono con il distretto di Faro che è suddiviso in due zone, una situata a ovest (Barlavento), l’altra a est (Sotavento).
Grazie alla bellezza del paesaggio e al clima ideale per una vita da trascorrere in gran parte all’aria aperta, possibile praticamente per tutti i dodici mese dell’anno, il turismo e le attività commerciali ad esso correlate rappresentano oggi la percentuale più significativa dell’economia dell’Algarve.
Ma questo è anche un territorio di grandi tradizioni e così la produzione agroalimentare autoctona di diversi tipi di frutta e verdura quali arance, fichi, prugne, baccelli di carruba, mandorle, avocado, pomodori, cavolfiori, fragole e lamponi, inclusi anche pesce e altri frutti di mare, costituisce un’altra parte significativa dell’economia locale.

È anche grazie a questo sviluppo agroalimentare, legato a materie prime di alta qualità combinate con creatività e sperimentazione, che il settore gastronomico della ristorazione portoghese si è imposto anche a livello internazionale suscitando sempre più interesse e stima.

La gastronomia dell’Algarve riflette diverse influenze della sua storia, con la presenza di elementi del periodo romano e moresco. Essa costituisce, insieme al clima della regione, uno delle principali attrattive per i turisti.
Gli ingredienti utilizzati riflettono i sapori freschi del mare e gli aromi intensi e forti delle campagne interne.
La gastronomia della regione è dominata dai frutti di mare e dal pesce di tutti i tipi, ma anche dalla frutta, secca e fresca. Fichi e mandorle sono tra i frutti tradizionali utilizzati sia in pasticceria che nella distillazione di liquori locali. Dal riso “arroz de lingueirão” con cannolicchi di Faro, passando per le sardine alla griglia di Portimão e giungendo fino ai dolci “Dom Rodrigos” di Lagos, sono presenti in Algarve piatti e prelibatezze di ogni genere.
L’Algarve nel suo complesso è uno dei luoghi più caldi dell’Europa meridionale, con un clima mediterraneo influenzato dall’Atlantico, inverni miti e umidi ed estati calde o molto calde ma secche. Si tratta nel complesso della regione più soleggiata d’Europa, con valori annuali di soleggiamento che vanno dalle 2.600 ore nella Serra de Monchique a valori superiori alle 3.100 sulla costa meridionale
In generale, l’inverno mite vede solo modeste differenze nelle massime giornaliere lungo la costa, perlopiù comprese tra i 16 e i 18 °C ma che non di rado possono registrate periodi con temperature fino ai 25 °C.
In estate le temperature medie più alte si registrano ad est, dove le massime si attestano intorno ai 29-30 sulla costa mentre stazionano tra i 32 e i 35 all’interno. Le minime notturne sono spesso indipendenti dalla località, attestandosi intorno ai 16-20 gradi nella maggior parte dell’Algarve.
Grazie agli alti standard di qualità della vita, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e l’accesso ai servizi sanitari pubblici, così come all’ampia scelta di siti culturali da esplorare e alle condizioni climatiche notevolmente miti, l’Algarve risulta una destinazione sempre più ricercata, soprattutto dagli europei del centro e del nord, come località in cui stabilirsi a tempo indeterminato.
L’Algarve si potrebbe riassumere semplicemente con la parola “luce”, infatti questo territorio è costantemente illuminato dal sole, e il clima è pressoché perfetto.

Una delle tantissime spiagge a pochi minuti dai numerosi Golf Club

Ma la bellezza di questo territorio non si ferma qui; è una regione di delizie nascoste, di spiagge dorate incorniciate da rocce calcaree, di piccoli e semplici ristoranti dove gustare piatti di pesce freschissimo, un piacere per tutti i sensi. Molti dei siti naturali sono aree protette e rientrano nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Ogni area dell’Algarve ha le sue proprie caratteristiche. Nell’entroterra, nelle colline di Monchique, il tempo sembra essersi fermato, e la vita dei suoi abitanti si articola in base alle stagioni. Nei villaggi, caratterizzati da piccole strade acciottolate, le case sono bianche, e per le strade si trovano tipici caffè dove gli uomini sorseggiano le loro bevande, mentre le donne grigliano per strada sardine. Opposto a questo modo di vita semplice della parte collinare, vi è la vita della costa. Qui il turismo la fa da padrona, anche se non dappertutto si trovano località chiassose. Si alternano paesini di pescatori a villaggi turistici, dove i servizi e i comfort per i viaggiatori non mancano. Ad est vi sono meravigliose e piccole pensioni, dove poter vivere la propria vacanza in relax, senza trovarsi in una località presa d’assalto dai turisti. Il centro e la parte ovest della regione sono quelle che hanno subito il maggior sviluppo. Vi sono tratti di costa dove le scogliere finiscono a strapiombo sul mare, adatti anche a chi vuol passare la propria vacanza a pieno contatto con la natura. Altre località sono invece amate dai surfisti: qui le onde del mare sono puro divertimento. Altri villaggi ancora sono un’ottima opzione, con le loro spiagge, per una classica vacanza di mare. Albufeira e Vilamoura sono due dei centri abitati più sviluppati; sono anche ottime basi per poter esplorare la regione, pernottando in località, dove tutti i servizi sono a portata di mano. Qualunque sia la parte dell’Algarve che si sceglie per una vacanza, troverete persone amichevoli e accoglienti; ottimi vini locali e del cibo delizioso.
Spiagge uniche e inconfondibili. Sono senz’altro le bellissime spiagge ad attirare i turisti nella regione più meridionale del Portogallo. La costa dell’Algarve è disseminata di quasi 150 spiagge lunghe, baie, calette, insenature dove poter prendere il sole, fare surf o scattare fantastiche fotografie. Citando solo alcune tra le più belle spiagge dell’Algarve non possiamo tralasciare Praia de Albandeira, spiaggia isolata è l’ideale per chi cerca un angolo di paradiso. È un piccolo lembo di sabbia riparato dalle rocce, e per arrivarci occorre seguire le indicazioni per Porches da Benagil. Non è una spiaggia attrezzata, per cui si adatta di più ai viaggiatori d’avventura. Praia do Ançao è una spiaggia dorata e bagnata da acque con bandiera blu ed è molto popolare fra le famiglie. È una spiaggia attrezzata, dove vi è la possibilità di fare sport acquatici. Si trova nelle vicinanze di Quinda do Lago. Praia do Barril fa parte del parco naturale di Ria Formosa. È il posto adatto per chi vuole dedicarsi al windsurf e alla vela e non vuol perdersi un pranzo in uno suoi ristorantini dove viene servito pesce appena pescato. La spiaggia è vicino al villaggio di Pedras d’el Rei. Praia da Dona Ana si trova appena fuori dalla cittadina di Lagos ed è una piccola spiaggia che regala uno scenario pazzesco, con scogliere granitiche, spiagge dorate e acque cristalline. Nelle vicinanze diverse altre spiagge sono adatte a chi è in cerca di privacy, come ad esempio Praia do Camilo. Ma queste sono solo alcune delle innumerevoli alternative che ognuno potrà scegliere in funzione delle proprie aspettative, le spiagge dell’Algarve saranno sempre e comunque in grado di soddisfare.

Clima ideale, enogastronomia d’eccellenza, sviluppo turistico sempre più attento alla sostenibilità ambientale: tutto questo non poteva non interessare il mondo del golf che in questo territorio ha visto nascere e svilupparsi negli anni tante bellissime strutture, ormai arrivate all’apice e a competere con le migliori a livello internazionale.
L’Algarve è ormai una delle mete più frequentate sia dai golfisti amateur che dai professionisti che qui trovano un’ampia e diversificata scelta di percorsi dove poter giocare anche, anzi soprattutto, nel periodo tra l’autunno e la primavera, quando spesso in altre zone le condizioni atmosferiche non sono ottimali.
La varietà dei percorsi è ampissima, si va da quelli più impegnativi a quelli ideali per progredire nel gioco e comunque sempre immersi in suggestivi e deliziosi panorami che appagano sempre il giocatore a fine giornata.

Tra i tanti ne indichiamo alcuni da non perdere.

VALE DE PINTA GOLF
Ha ospitata per ben 8 volte la finale di qualificazione dell’European Seniors Tour. il golf Vale de Pinta è giustamente rispettato non solo per la sua giocabilità e il layout impegnativo, ma per gli eccezionali livelli di bellezza e divertimento. Progettato dal famoso architetto di campi da golf americano Ronald Fream e inaugurato nel 1992, il Vale de Pinta si è guadagnato il posto di uno dei migliori campi progettati in Algarve e in Europa.
Immaginate i fairway di erba delle Bermuda, bunker di sabbia strategicamente posizionati e green rivestiti di erba “Pen Cross Bent”, per non parlare dei laghi ornamentali in un terreno ondulato e costellato di carrubi, fichi, mandorli e ulivi (tra cui un olivo di oltre 1200 anni!), questo è il Vale Da Pinta Golf

GRAMACHO GOLF
Dopo il successo nella progettazione del percorso Vale de Pinta, Ronald Fream ha collaborato con l’ex numero 1 al mondo Nick Price per creare il design unico del Gramacho. Avendo ospitato in diverse occasioni il Portoghese Ladies Open, il Pestana Gramacho è riconosciuto come un percorso da campionato divertente e giocabile anche da chi ha un handicap più alto.
Oltre al fantastico design del golf, Ronald e Nick sono riusciti ad incorporare il paesaggio tradizionale utilizzando gli affioramenti di pietra naturale, i muri a secco storici e gli alberi secolari esistenti con alcuni laghi e bunker “scolpiti” ad arte. L’effetto è un meraviglioso viaggio attraverso l’entro terra dell’Algarve.

Quinta do Vale, l’ultimo campo disegnato da Severiano Ballesteros. Un percorso unico, come la sua composizione: 6-6-6 (sei par-3, sei par-4 e sei par-5)

QUINTA DO VALE
Quinta do Vale, l’ultimo campo disegnato da Severiano Ballesteros. Un percorso unico, come la sua composizione: 6-6-6 (sei par-3, sei par-4 e sei par-5 tutti alternati tra di loro. Non giocherete mai due par-4 o par-5 o par-3 di seguito). Al Quinta do Vale i giocatori noteranno la creatività di Ballesteros e la sua promessa: accontentare tutti, indipendentemente dal loro handicap. Il percorso è arricchito da numerose buche dogleg, ampi fairway e ostacoli, il tutto inserito in un contesto mozzafiato
Il campo da golf di Quinta do Vale è stato progettato per attrarre golfisti di ogni livello, realizzato su un’area di 75 ettari, il campo è completamente integrato nel paesaggio naturale circostante, sfruttando appieno il terreno ondulato che conferisce un carattere unico a ciascuna delle 18 buche.

AL SALGADOS GOLF
Al Salgados Golf Course, situato vicino alla spiaggia di Salgados, qui potrete respirare la fresca brezza marina e lasciarvi ispirare dalla ricchezza dell’ambiente. Situato accanto a una riserva naturale unica in Europa, con una laguna e uccelli esotici. Il percorso è molto aperto agli elementi, con poca vegetazione e molti rischi d’acqua. Richiede un giocatore tecnicamente abile per ottenere un buon risultato da un giro che spesso può essere influenzato dalla brezza predominante.

ALAMOS GOLF E MORGADO GOLF
Il campo da golf Alamos è uno dei campi più recenti aperti in Algarve. Situato a nord di Portimao, il campo da 18 buche è disposto con vicino il campo gemello, il Morgado Golf Course. I fairway si snodano in una tenuta di 980 ettari con piccole valli.
La caratteristica principale dei due percorsi è rappresentata dagli ampi green, che richiedono una buona abilità nel putting, poiché sono spesso rialzati rispetto all’approccio al fairway e presentano diversi livelli. Inoltre, la precisione dei colpi dei giocatori sarà messa in discussione da bunker aggressivi e profondi.

Progettato in modo magistrale da Jack Nicklaus, con un design davvero unico, il Monte Rei Golf & Country Club è situato nell’Algarve orientale ed è senza dubbio tra i percorsi più esclusivi in Algarve

MONTE REY GOLF
Monte Rei Golf & Country Club è situato nell’Algarve orientale ed è senza dubbio tra i percorsi più esclusivi in Algarve. Tutto è stato progettato per garantire che gran parte del paesaggio dell’Algarve venisse conservato e valorizzato. L’effetto complessivo è sorprendente.
Disegnato in modo magistrale da Jack Nicklaus si tratta di un percorso da campionato par 72 dal design davvero unico, con 18 buche l’una diversa dall’altra. L’acqua entra in gioco su undici delle diciotto buche, con un totale di otto par-4, cinque par-3 e cinque par-5 in un layout impegnativo e tecnico, ma che lascia sempre spazio al divertimento ad ogni livello di gioco.

OCEAN
L’Ocean Course è composto dai due originali campi da golf a 9 buche disegnati da Sir Henry Cotton, presenta fairway delicatamente ondulati che costeggiano la riserva naturale prima di scendere dolcemente sulle sponde dell’Atlantico. Le buche emblematiche sono due Par 4 impegnativi e spettacolari, l’11 e il 14 e il Par 3 buca 15 che corre lungo la spiaggia.

ROYAL
Inaugurato nel 1997, il Royal Golf Course è stato progettato dal famoso architetto americano di golf Rocky Roquemore, basato sui disegni originali di Sir Henry Cotton. Riconosciuto come uno dei campi da golf più prestigiosi del Portogallo, le sue caratteristiche includono la famosa buca 9 e la 16, con il tee box di partenza in cima alla scogliera, una delle buche più fotografate in Europa

PALMARES
All’interno dell’anfiteatro naturale della baia di Lagos, Robert Trent Jones II ha modellato un grande campo da golf d’Europa. Il compito affidato a questo eccezionale progettista di campi da golf americano era di realizzare un campo da golf a 27 buche che massimizzasse il potenziale del suo straordinario ambiente.
Il risultato è un campo da golf di una bellezza naturale mozzafiato che è un piacere da giocare. Il campo ha aperto 18 buche per il gioco nell’ottobre 2010 e le 27 complete nel giugno 2011. Robert Trent Jones II ha progettato il campo da golf tenendo in mente il più alto livello di tornei internazionali di golf, nonché una piacevole esperienza di golf sia per i soci permanenti che per i turisti. Il Palmares Golf è composto da tre circuiti a nove buche di ritorno che possono essere giocati in qualsiasi sequenza.
Il genio del percorso è che, a seconda della sequenza di gioco, ogni esperienza di golf è diversa. Ogni circuito a nove buche, Alvor, Lagos e Praia, ha il suo carattere e la sua atmosfera.

DOM PEDRO OLD COURSE
Nel cuore di Vilamoura si trova la “Grande Dame” dei campi da golf dell’Algarve, il Dom Pedro Old Course Golf. Essendo uno dei primi layout affermati nella regione, il design di Frank Pennink è apprezzato in tutto il mondo del golf. Sebbene sia a soli 20 minuti di auto dall’aeroporto di Faro, il campo si trova immerso tra imponenti pini e si estende su un terreno leggermente ondulato. Non si può discutere sul fatto che, per per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di giocare qui, il Dom Pedro Old Course resterà a lungo nella propria memoria.
Tra i campi da golf dell’Algarve il Dom Pedro Old Course Golf Club rimane uno dei più grandi punti di riferimenti, noto a livello internazionale per la sua struttura e la sua costante evoluzione.

DOM PEDRO MILLENNIUM
Si è spesso affermato che la creazione del Par 72 Dom Pedro Millennium Golf Course è stata fondamentale per consolidare lo status di questa regione come una delle più visitate e più amate d’Europa per il golf. Inaugurato nel 2000, questo è un campo di gioco più aperto rispetto ai suoi vicini di zona, sebbene le buche 3-7 si snodano tra pini.
Per molti, questo percorso assomiglia nei fairway al Dom Pedro Old Course Golf e al Dom Pedro Pinhal Golf Course, dove però le aree di atterraggio si restringono, richiedendo una maggiore precisione. Numerosi i laghi presenti e particolarmente interessanti le buche 17 18, arricchiscono tutto il percorso del Dom Pedro Millennium Golf Course. Giocare qui in modo semplice è sempre l’approccio migliore.

Disegnato da Arnold Palmer e inaugurato nel 2004, il Victoria Golf Course Vilamoura, è uno dei migliori campi da golf del Portogallo che dal 2007 ospita il Portugal Masters of the European Tou

VICTORIA VILAMOURA
Disegnato da Arnold Palmer e inaugurato nel 2004, il Victoria Golf Course Vilamoura, è uno dei migliori e più sofisticati campi da golf del Portogallo. Un fatto straordinario riguardante il Victoria Vilamoura Golf Course è che il team di Arnold Palmer ha creato magistralmente 18 green con forme e dimensioni totalmente diverse uno dall’altro. Questa è una delle caratteristiche uniche del campo da golf Victoria Vilamoura.
Il campo da golf Victoria Vilamoura garantisce la conservazione delle zone umide esistenti, della vegetazione tipica di carrubi, ulivi e mandorli e di numerosi laghi, che occupano 13 ettari, fornendo specchi d’acqua e bacini strategici per l’irrigazione.
Dal 2007, il Victoria Golf Course Vilamoura ospita la più grande competizione in Portogallo: il Portugal Masters of the European Tour.

L’offerta dei percorsi di golf dell’Algarve non si limita a quelli sopra citati ma ne contempla ancora altri, tutti meritevoli di essere visitati e “giocati”.
Il modo migliore per non sbagliare quali potrebbero essere i più adatti alle personali esigenze e livelli di gioco è sicuramente quello di affidarsi a chi conosce bene pregi e caratteristiche di ogni singola struttura.

“I Viaggi di Seve”, tour operator specializzato in viaggi golf e da anni partner di Italy Golf Cup, è in grado di organizzare viaggi/vacanze personalizzate per singoli o gruppi di giocatori basandosi sulle esigenze individuali e ottimizzando al meglio il tempo a disposizione.
Organizzare al meglio il “nostro tempo libero” non è più un lusso ma un investimento in benessere fisico e psitico e affidarsi a seri e qualificati professionisti anche in questo settore è il modo migliore per non avere “brutte sorprese”, buon viaggio in Algarve.

Redazione

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Omega European Masters

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Golf

Daniela – Avventura ed emozioni al “Omega European Masters” di Crans Montana, per una “volontaria per caso”

Daniela, volontaria per caso

Per molti golfisti professionisti europei, l’Omega European Masters di Crans-Montana è un appuntamento fisso nel calendario dei tornei.
Forse non tanto per il montepremi, che con i suoi 2 milioni di euro non è uno dei tornei di categoria altissima, ma per un campo spettacolare ad un’altitudine di 1.500 metri e dalla cornice naturalistica di mozzafiato.
Anche l’edizione 2022 (25/28 agosto 2022) non ha mancato di spettacolarità e di sorprese, specialmente per una volontaria capitata lì quasi per caso.

Come sono finita all’Omega European Masters 2022?
In realtà, tutto è iniziato per gioco. Qualche mese fa, quando una collega golfista mi parlò della possibilità di poter partecipare come volontaria all’esclusivo torneo di Crans-Montana (25 al 28 agosto 2022), m’iscrissi per divertimento e senza nessun tipo di aspettativa. «Vediamo cosa succede», era l’unico pensiero che avevo in mente.
Quando poi un mese dopo ho ricevetti la lettera di conferma di partecipazione, rimasi piuttosto sorpresa. Ma già non vedevo l’ora di fare questa nuova esperienza ed ero entusiasta per ciò che mi aspettava.

Il sabato precedente al torneo, come tutti gli altri volontari, mi recai al centro di Crans-Montana per ritirare magliette, giacche, badge, ecc. Prima di iniziare il «lavoro» ognuno di noi “volontari” ebbe il tempo per godersi la parte ludica di questa avventura e molti di noi colsero al volo l’opportunità per gustare da vicino il torneo Pro-Am.

Io e un’amica decidemmo di seguire la star internazionale del golf, Miguel Angel Jimenez. Conosciuto per il suo carattere particolare e per il fatto di fare le cose “a modo suo”, Miguel è sempre pronto a sorprenderci, e anche in questa occasione non si smentii. Dopo un mini riscaldamento che durò forse un minuto, insieme alla sua squadra, Miguel si accese il suo amato sigaro e fece un meraviglioso primo colpo sotto gli occhi di un pubblico appassionatissimo. Nel flight di Jimenez, suscitò altrettanto interesse un giocatore di hickory che, nonostante il materiale particolarissimo, non aveva nulla da invidiare ai giocatori in possosso di materiale più moderno.

Il giovedì, 25 agosto 2022, poco dopo le 7:00 e con un tempo splendido, 156 professionisti iniziarono il loro primo giro.
Oltre a Miguel Angel Jimenez, sulla lista di partenza figuravano anche gli italiani Guido Migliozzi ed Edoardo Molinari, gli inglesi Matthew Southgate e Scott Hend e altri top giocatori come Rory Sabbatini, Mike Lorenzo-Vera e i gemelli Nicolai e Rasmus Høojgard.
Quest’ultimo ha iniziato il suo primo giro come campione in carica dell’edizione 2021.
Per i primi due giorni di gara mi è stato assegnato il ruolo di Commissaire de Partie».

Il compito era quello di assicurare che gli spettatori non calpestassero le palline cadute fuori dal Fairway e rispettassero le transenne di corda. Una cosa non sempre facile, poiché tutti vogliono essere il più vicino possibile al giocatore.
Tenendo sempre d’occhio le palline e le posizioni dei giocatori, come «Commissaire de Partie», per questi primi due giorni ho visto relativamente poco del gioco.
Il secondo giorno comunque, ho sperimentato in prima persona che il golf non è privo di pericoli. Mentre aspettavo il colpo di Tee-Off di un giocatore, improvvisamente ho sentito un tonfo sulla mia scarpa. L’impatto è stato così forte che ho perso di vista per un attimo la pallina, che è atterrata da qualche parte nel rough alto della buca di fianco. Che il professionista non fosse realmente interessato alle condizioni del mio piede, ma solo alla sua pallina, mi è stato chiaro relativamente presto vista la sua reazione. Pazienza, i danni collaterali facevano parte dell’accordo…

Il significato della dicitura «solo per sportivi» dietro alcune funzioni dei volontari mi è apparso chiaro al terzo giorno del torneo, quando iniziò il mio lavoro di portatrice del «mobile scoreboard».

«Nessun problema», pensai, anche se questo tabellone di legno pesava sicuramente almeno 6 chili. Ignoro l’osso delle spalle che s’infiamma di più ad ogni buca e vado avanti.
Ero molto vicina ai giocatori e quindi ho avuto la miglior posizione possibile per osservare le loro routine e le loro tattiche di gioco.
I caddie e giocatori ripagarono i miei sforzi fisici, ringraziandomi alla fine del giro e regalandomi delle loro palline di gara. Purtroppo, nel frattempo ne ho già persa una durante la mia ultima gara…

Come golfista dilettante, questo volontariato è stata un’esperienza fantastica. Essere al centro dell’azione e poter sperimentare in prima persona quanta passione e quanto lavoro instancabile e duro c’è dietro ogni professionista. Ma ho sperimentato la delusione con cui i giocatori devono convivere quando non superano il taglio dopo il secondo turno.
Da un punto di vista economico, questo significa che non ci sono entrate e che ci sono solo le spese per il viaggio e l’albergo. Questo a volte significa che un putt mancato può fare la differenza tra poter pagare le fatture o avere le tasche vuote.

Infine, dopo 72 buche giocate, Matt Wallace e Thriston Lawrence hanno dato vita a un finale thriller nel play off dell’ultima giornata di domenica, che si è concluso a favore del sudafricano Lawrence, che ha mostrato nervi saldi alla fine nonostante una partenza nervosa.

See you in 2023!
Save the date: 31. 08. – 3.09 2023
Magari ci sarò ancora anch’io

Daniela

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Qualcosa è cambiato, ma non lo spirito…

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Golf

Adriano Manzoni – Qualcosa è cambiato, ma non lo spirito…

Adriano Manzoni – Promoter Italy Golf Cup

Da quando ho messo il naso nel mondo del golf per “colpa” dell’amico Gianmario Sbranchella, era il 2014, ho imparato tante cose su questo ambiente, molti miti e pregiudizi sono stati sfatati, uno su tutti l’idea che avevo del golfista.
Per me quasi una figura mitica, integerrima, pura nello spirito al 100%, l’ultimo dei cavalieri senza paura e senza macchia, e questo valeva anche per le Lady.
Invece, ahimè, il golfista tipo non è poi tanto diverso dal pescatore della domenica, il cui pesce più grande gli è sempre scappato per sfortuna o per colpa di un batter d’ali di gabbiano o di una folata di vento.

Così al golfista un “par”, o ancora meglio un “birdie”, è sfuggito per quel chiacchiericcio della buca accanto, per quel fruscio di foglie improvviso che lo ha fatto sobbalzare proprio nel preciso istante in cui si è colpita la pallina, o al limite, per quel fastidioso mal di schiena che “proprio da ieri sera non mi abbandona”.
Come dicevo mi si è sfatato il “mito” del golfista come cavaliere senza macchia ma in compenso ne è nato uno molto più convincente, confortante e stimolante, quello dell’uomo o Lady che non si arrende mai.

Nonostante lo swing non proprio armonico, le decine di palline perse nei boschi o annegate nei laghetti, l’hcp che scende lento come la febbre della malaria, lui, o lei, si presentano puntuali ogni weekend alla gara programmata.

Vestiti e attrezzati di tutto punto, pronti ad affrontare la nuova sfida a testa alta, e non tanto con le maligne 18 buche, ma con loro stessi, eccoli intenti ad accarezzare il green per studiarne le insidie e per riuscire “questa volta” a fare un po` meglio della volta precedente.

Molti non puntano neanche in cuor loro ad avere un punteggio finale rilevante ma nell’esser stati capaci di aver “giocato” almeno una delle 18 buche in modo impeccabile o quasi, e questo molto spesso è sufficiente per un ritorno a casa soddisfatti.
Da non giocatore quanta ammirazione.

Questo è lo spirito che mi ha fatto conoscere e trasmesso Gianmario quando mi ha invitato ad entrare nel Team organizzativo, prima di India Golf Cup, e poi nel 2018 insieme come fondatore del nuovo Brand Italy Golf Cup.

Gianmario Sbranchella e Adriano Manzoni insieme alla premiazione della Finale Nazionale Italy Golf Cup 2021

Dopo due anni di programmazione finalmente l’anno scorso, nonostante tutto, la presentazione ufficiale di Italy Golf Cup. Due anni difficili per tutti, densi di incognite e incertezze, due anni in cui fare progetti e programmare sembrava quasi impossibile, ma insieme a Gianmario abbiamo realizzato un primo bellissimo Circuito Italy itinerante di 18 gare.

Un Circuito che è stato molto bello far nascere ma che è risultato anche molto impegnativo e dal quale Gianmario ha deciso di volersi prendere un meritato riposo.

Per il 2022, grazie alla collaborazione e alla grande disponibilità del Golf Club Menaggio e Cadenabbia è stato deciso di realizzare l’Italy Golf Cup Excellence 2022, 5 gare tra aprile e settembre tutte sulle rive del Lario.

Un “torneo” in uno dei Golf Club più prestigiosi e “antichi” d’Italia che darà modo di consolidare il Brand Italy Golf Cup e di impostare, insieme anche al Golf Club Menaggio, alcuni progetti molto promettenti per il prossimo futuro.

Qualcosa è cambiato, ma non lo spirito che ha trasmesso inizialmente l’amico Gianmario che rimarrà sempre lo stesso.

Adriano Manzoni

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Adriano Manzoni

Founder & Trademak Owner – Marketing & Sponsorship Manager “Italy Golf Cup”.
Di professione consulente marketing ha due ombre nel suo lungo curriculum: non gioca a golf e è di fede rossonera.

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Tirate le somme

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Adriano Manzoni – Tirate le somme.

A poco più di due settimane dalla Finale del nostro Circuito 2021 abbiamo voluto fare un consuntivo della nostra stagione appena conclusasi.
Volevamo prenderci qualche giorno in più di “decantazione” per poter meglio ragionale su dati analitici e “decodificare” ancor meglio, il più obiettivamente possibile, alcune sensazioni che desideravamo venissero prima confermate da fatti concreti.
Purtroppo, o per fortuna, siamo però stati sollecitati e stimolati subito da tanti “attori” ad anticipare i tempi di questo consuntivo per dare di conseguenza risposte e previsioni inerenti al prossimo Circuito 2022; e questa è già stata per noi una conferma, sperata, ma non così anticipatamente attesa.
In questa nostra prima stagione come Italy Golf Cup abbiamo portato sui green del Circuito quasi 1.700 giocatori, fidelizzandone a fine gare con la nostra Team Card poco più di 900, circa uno su due, in un crescendo che nelle ultime gare ha sfiorato quasi l’80% dei partecipanti.
Questo vuol dire che superato il primo periodo molto condizionato dalla situazione Covid la risposta dei giocatori ad essere “partecipi” del nostro progetto è stata superiore a quanto ipotizzato a inizio stagione.
Nelle 17 gare disputate, purtroppo una delle 18 in calendario è stata annullata causa maltempo, ed escludendo la Finale, abbiamo premiato 255 giocatori classificati più altri 300 con premi “di consolazione” a sorteggio offerti dai nostri preziosissimi Partner cercando così di rendere gradevoli le giornate a tutti i giocatori, anche a quelli che non hanno trovato una giornata fortunata sul percorso di gioco.
In questi ultimi giorni abbiamo fatto effettuare un piccolo ma significativo sondaggio tra i partecipanti le nostre gare per verificare il grado di soddisfazione e il “ricordo” del nostro Brand. Il risultato è stato per noi molto soddisfacente oltre le più rosee aspettative. Tramite questo sondaggio siamo stati anche in grado di evidenziare quali sono stati gli aspetti più positivi e quelli meno rilevanti che ci saranno sicuramente utili per “correggere” il tiro e migliorare sempre di più la nostra offerta “golf”.
Per quanto riguarda la soddisfazione dei nostri Partner, rispetto alle aspettative iniziali, possiamo confermare di aver ricevuto un grado di apprezzamento per ciò che è stato fatto più che buono, ovviamente anche in questo caso abbiamo ricevuto degli input precisi che ci saranno molto utili per perfezionare la nostra offerta di collaborazione per il futuro.
Tirate le somme non possiamo che dirci ampiamente soddisfatti di ciò che abbiamo fatto ma altrettanto consapevoli che possiamo fare ancora meglio sperando di avervi ancora tutti al nostro fianco, o meglio sui nostri green.

Il Team Italy Golf Cup

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Adriano Manzoni

Founder & Trademak Owner – Marketing & Sponsorship Manager “Italy Golf Cup”.
Di professione consulente marketing ha due ombre nel suo lungo curriculum: non gioca a golf e è di fede rossonera.

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Un cuore antico del XII secolo e tanti servizi stellati, questo è Chervò

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Adriano Manzoni – Attorno ad un’abbazia benedettina del XII sec., cuore storico del resort, sono stati creati un campo da Golf, un Hotel dotato di SPA, appartamenti, ristoranti, sale meeting, centro sportivo e ampi spazi dove si può progettare una vacanza con molti ingredienti diversi ma armonici tra loro.

La suggestiva Club House del Chervò vista dal percorso di gioco

Varcando l’ingresso di Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio ci si immerge in una realtà dove modernità, efficienza ed eccellenti standard di servizi si fondono con una natura incontaminata tra dolci colli e ricca vegetazione.
Per una volta iniziamo a parlare prima di ciò che c’è fuori dal percorso di gioco e iniziamo con la SPA. Dotata di piscina coperta riscaldata con vasca idromassaggio è il luogo ideale per ricaricarsi e rigenerarsi. Nella bella stagione gli ospiti si possono rilassare all’esterno scegliendo tra due meravigliose piscine ed un centro sportivo attrezzato con due campi da tennis, campo da calcetto e campo da Beach Volley. Il raffinato Hotel a 4 stelle offre 5 tipologie differenti di camere faranno sentire tutti gli ospiti al centro di un’atmosfera incantata e immersi in un ambiente curato in ogni minimo particolare. I materiali di pregio usati per gli arredi, come i marmi e i tessuti preziosi, conferiscono alle camere una ricercata eleganza che renderà ogni soggiorno unico ed indimenticabile.
Il ristorante situato proprio di fronte all’arrivo delle buche 9 e 18, con un incantevole vista sul green delizia gli ospiti con le ricette della più autentica tradizione regionale italiana che promuove stagionalità, freschezza e gusti indimenticabili. Una cantina ricca di etichette nazionali ed internazionali è capace di soddisfare qualsiasi abbinamento richiesto.
L’ubicazione del Resort è ideale perché situato sia a due passi dal Lago di Garda con tutte le Sue attrazioni e con una stagionalità senza interruzioni, sia alle principali città d’arte Lombarde e Venete ed è inserito in un contesto dove quiete e contatto con la natura sono protagonisti.
Questo incantato luogo è meta perfetta per sportivi, viaggiatori, famiglie, coppie, e uomini d’affari che possono trovare qui una pausa, un momento di piacere e di divertimento o di lavoro.
Ma adesso parliamo di golf.
Il campo, opera del famoso architetto “Kurt Rossknecht”, sorge su un’area complessiva di 110 ettari. È stato sviluppato un progetto di 27 buche da campionato e altre 9 executive, dando vita ad un tracciato che interpreta al meglio il patrimonio naturalistico e storico dell’abbazia San Vigilio.
Grazie ad i suoi 5 differenti tees, il campo è in grado di offrire il massimo impegno per i giocatori più esperti come il massimo divertimento per i neofiti.
Gli ostacoli d’acqua, i green ben difesi da bunkers strategicamente posizionati, i fairways dal profilo articolato contornati da ampi rough oltre alla variabile delle possibili combinazioni di giro a 18 buche sono in grado di assicurare un’esperienza di gioco sempre diversa.
Vediamo ora le caratteristiche dei tre percorsi.
Percorso Rosso (Benaco).
Il percorso rosso con i suoi 3230 metri identifica il più lungo dei 3 tracciati. Non facciamoci ingannare dall’ampiezza dei fairways, in realtà nascondono molto spesso numerose insidie tra le quali bunkers ed ostacoli d’acqua sempre in posizione strategica pronti a trarre in trappola giocatori di ogni livello ed esperienza.
Molte sono le buche impegnative soprattutto per i green, mai su un solo livello e sempre molto difficili da valutare. Importantissimo quindi essere precisi sia sui colpi lunghi che sul gioco corto.
Percorso Giallo (Solferino.)
È forse il più difficile dei 3, dalla buca 1 alla 9 il “Solferino” presenta ottimi spunti tecnici per giocatori di ogni livello. Infatti questo tracciato propone la continua tentazione fra il provare colpi di potenza aggressiva e la prudenza di una strategia d’attesa.
Tutti i green meritano rigorosa attenzione per le pendenze spesso impercettibili e complicate da leggere; gli innumerevoli ostacoli d’acqua e i tanti bunkers strategicamente posizionati rendono il “Solferino” una sfida molto interessante.
Percorso Bianco (San Martino).
È sicuramente il più corto tra i 3 percorsi ma senza dubbio il più delicato. I numerosi laghi presenti sul tracciato costringono i giocatori ad effettuare colpi assolutamente precisi sia dal tee di partenza che durante l’attacco al green.
Sono da tenere in considerazione anche gli enormi bunkers dislocati a metà fairway pronti ad accogliere i tee-shot più imprecisi. Attenzione anche ai green i quali nascondono pendenze non sempre facili da leggere anche dai giocatori più esperti.

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Adriano Manzoni

Founder & Trademak Owner – Marketing & Sponsorship Manager “Italy Golf Cup”.
Di professione consulente marketing ha due ombre nel suo lungo curriculum: non gioca a golf e è di fede rossonera.

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A metà strada tra la città degli innamorati e il lago di Garda il Golf Club Verona vi incanterà

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Golf

Adriano Manzoni – Verona è la città degli innamorati e il suo affascinante Golf Club, a soli 15 chilometri dal centro, vi farà innamorare di questo splendido territorio, delle sue atmosfere e ancor di più dei suoi green.

Appena fuori Verona, a sole due ore da Milano e a meno di un’ora e mezza da Venezia il Golf Club Verona è collocato in una posizione strategica e offre un percorso tecnico e stimolante tra le colline del Garda, circondato da vigneti e da alberi secolari che regalano scenari suggestivi e unici.
Adagiato tra i vigneti che a ovest di Verona fanno da cornice ai colli di Custoza, in un ambiente paesaggistico magnificamente intatto, il Golf Club Verona è un’affermata realtà del territorio, rinomata tappa del turismo golfistico del nord Europa. Le origini del Golf Club Verona vanno fatte risalire al 1960, anno in cui i due illuminati fondatori Alberto Farina e Harold Gent fondano la società immobiliare che accoglierà appena un anno dopo il primo ristretto gruppo di soci, tra cui Gianfranco Fedrigoni, Giacomo Galtarossa, Patrizio Tiberghien e Italo Cannella, a fondare il primo Circolo.
Nel 1963 si inaugura un percorso a 9 buche sapientemente tracciato da John Harris, raddoppiato nel decennio successivo sull’onda del sempre maggiore interesse che l’iniziativa andava riscuotendo.
Negli ultimi anni, a partire dal 40° anniversario della fondazione, il Circolo ha vissuto un’entusiasmante e profonda evoluzione, che ha portato a una nuova interpretazione delle strutture ricettive e del campo.
Dal 1969 al 1971 Giulio Cavalsani contribuisce a ridisegnare il percorso originario. Il Club ha ospitato nel 1988 un Open vinto da Silvio Grappasonni e uno nel 1989 vinto da Costantino Rocca, oltre a varie edizioni di Campionati Italiani e numerose Pro-Am.
Il record del Campo è di Jasper Parnevik con 65 colpi.
Le matite di Baldovino Dassù e Alvise Rossi Fioravanti hanno contribuito alla rivisitazione del percorso che, pur rispettato nella marca originale, è stato reso più aggressivo. Il golfista che raggiunge oggi il nostro Campo incontrerà 18 affascinanti buche, le prime nove strette da una ricca vegetazione e rese impegnative da greens ben difesi da mounds e bunkers, poi la sequenza conclusiva caratterizzata da fairways ampi e ondulati, seppur tecnicamente omogenei con la parte iniziale del tracciato. Oggi il Golf Club Verona fa parte dei Circoli più prestigiosi per il fascino del percorso, la club house, la sua storia e la cordiale puntualità degli addetti alle varie funzioni. Se il campo con le sue 18 buche offre un percorso tecnico e stimolante tra le colline del Garda, circondato da vigneti e da alberi secolari che regalano scenari suggestivi ed unici, quello che non dimenticherete è una bellissima vacanza immersa nel verde. Perchè non c’è niente di meglio di una vacanza di relax e golf. A due passi dal lago di Garda e dal centro città, al Golf Club Verona è possibile trascorrere giorni di autentico relax immersi nel verde. Le “Casette” del Club sono mini appartamenti recentemente ristrutturati: tutti hanno un ingresso indipendente con patio o terrazzo e sono composti da una stanza di ampia metratura, cucinetta e bagno. Sono situate nel cuore del campo da golf e ti permetteranno di ottimizzare tutti i tempi. Se decidete di essere ospite del Golf Club Verona potrete svegliartvi già immersi nell’incantevole campo, a due passi dal tuo primo cesto in campo pratica e dal vostro primo tee-shot. E una volta terminato il vostro giro sul campo a 18 buche, vi troverete in una posizione strategica che vi consentirà di scegliere tra i panorami del lago di Garda e il centro di Verona. Potrete pranzare presso il ristorante oppure andare alla scoperta del patrimonio eno-gastronomico del lago di Garda o di Verona. Insomma il Golf Club Verona si pone come itinerario imperdibile nel panorama dell’affascinante turismo golfistico. “Le Casette”, 4 monolocali in affitto immersi nel verde a due passi dalla struttura centrale del Club sono dotate di TV, aria condizionata e wi-fi.
Di recente ristrutturazione, i 4 appartamenti dispongono di un ingresso indipendente con patio o terrazzo e sono composti da una stanza di ampia metratura, piccola cucina e bagno. L’affitto prevede incluso il servizio di biancheria, pulizia iniziale e finale. Ogni cucina è provvista di macchina per caffè e cialde Nespresso, bustine di tè e vettovaglie di base. A disposizione degli ospiti è anche la Club House con servizio bar e ristorante. “Le Casette“ sono situate in una zona ricca di attrattive culturali, naturalistiche ed enogastronomiche che offre ai golfisti un’ampia gamma di attività. La collocazione degli appartamenti permette di raggiungere Verona, città patrimonio dell’umanità, in 20 minuti ed il lago di Garda in meno di 30. Senza dimenticare, infine, la spettacolare club house. Premiata nel 2013 come la più bella d’Italia in stile country, la club house del Golf Club Verona offre tutti i servizi e le attività connesse al gioco del golf, accogliendo soci ed ospiti in un ambiente raffinato e confortevole”.

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Adriano Manzoni

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Industrial Meeting / Food and Beverage Technology

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Golf

Adriano Manzoni – Industrial Meeting / Food and Beverage Technology. Il progetto internazionale nasce dall’Italia. Un profondo e comune convincimento unisce Italy Golf Cup a Industrial Meeting / Food and Beverage Technology, ed è quello di credere fortemente nelle qualità e nelle eccellenze della nostra imprenditoria in un settore che non ci vede secondi a nessuno.

Industrial Meeting | Food and Beverage Technology è un progetto internazionale con focus sulle tecniche produttive, sulle materie prime e sui materiali impiegati dall’industria alimentare e delle bevande

L’industria che produce alimenti e bevande ha una forte presenza di operatori specializzati e professionali distribuiti in tutto il mondo ma sicuramente la tecnologia italiana è tra le più rinomate e importanti e tra quelle maggiormente esportate. Motivo per cui è nato Industrial Meeting (www.industrialmeeting.club) in Italia in lingua inglese per raggiungere anche i lettori più lontani e col tempo ha iniziato a crescere e per raccontare la tecnologia che il mondo alimentare utilizza e nel suo network sono arrivate altre lingue come il russo, l’arabo, l’italiano e altre arriveranno prossimamente.

Che cosa è IndustrialMeeting.club?
Industrial Meeting | Food and Beverage Technology è un progetto internazionale con focus sulle tecniche produttive, sulle materie prime e sui materiali impiegati dall’industria alimentare e delle bevande. L’iniziativa internazionale nasce da un gruppo di professionisti esperti dell’industria produttiva e del marketing internazionale.
Dal portale si articolano diverse iniziative: informazione, formazione e meeting diretti all’interno dei progetti di filiera.
I temi trattati riguardano le tecnologie impiegate nei processi produttivi, dalla ricetta di cibi e bevande al confezionamento dei singoli prodotti con materiali innovativi e sempre più ecocompatibili e la loro applicazione per settori specifici come prodotti da forno, cioccolato e derivati, tè e caffè, confetteria, latticini, carne e pesce, cibo per animali ma anche bevande a partire dall’acqua, bibite gassate, succhi di frutta e vino.
Il progetto Industrial Meeting è al servizio dell’industria: informa il settore, favorisce gli scambi commerciali agevola l’incontro tra domanda e offerta. La collaborazione con le industrie del settore è importante e insieme a loro si lavora sulle filiere verticali che compongono la produzione alimentare.
Agli aspetti prettamente informativi si aggiungono altre attività: la realizzazione di portali web internazionali per il settore alimentare, realizzazione di seminari con eventi sia su temi specifici che per le industrie produttive ma anche il supporto marketing e di comunicazione sul web e sui numerosi canali sociali in diversi paesi.

I principali argomenti: al centro l’alimentazione mondiale
Gli argomenti al centro dell’attenzione partono dall’attualità. L’industria alimentare è sempre più attenta all’ecosostenibilità delle produzioni. La strada tracciata ormai è quella della salvaguardia sempre più importante del nostro pianeta.
Temi più inerenti agli aspetti economici, di mercato come anche eventi e fiere non possono non avere al centro l’attenzione all’ambiente.
Entrando nel dettagli: che cosa serve alla produzione alimentare?
Le principali soluzioni tecniche sono identificate in alcune macro categorie che per dovere di ordine sono state categorizzate utilizzando le denominazioni in lingua inglese in quanto il mondo industriale internazionale impiega questi riferimenti facilmente comprensibili.
• Food: ingredients, processing, packaging, production;
• Beverage: processing, packaging, production;
• Packaging: materials, primary, secondary, end of line;
• Process: liquid, powder, solid;
• Automation: motion control, robotics, devices, logistics;
• HVAC Service
• Sectors: agrifood, bakery, beer, chocolate, coffee/tea, confectionery, dairy, juice, meat/fish, pet food, spirit, water, wine.

I punti di forza di Industrial Meeting e del suo team sono sicuramente la conoscenza del mercato con i suoi trend, le tecnologia, gli attori che vi operano. La curiosità sulle industrie che vi operano e con gli approfondimenti su quanto gli specialisti realizzano e i loro consigli.
Al centro degli argomenti chiaramente c’è sempre la tecnologia più innovative e recente che permette di migliorare la produttività e la competitività delle imprese del settore nel mondo con lo stato dell’arte dell’evoluzione tecnologica più adatta a paesi e continenti diversi.

The Industrial Meeting Network
• www.IndustrialMeeting.club > Food and Beverage Technology | WORLDWIDE markets (English language)
• www.RU.IndustrialMeeting.club > Food and Beverage Technology | RUSSIAN markets (Russian language)
• www.AR.IndustrialMeeting.club > Food and Beverage Technology | ARABIC markets (Arabic language)
• www.IT.IndustrialMeeting.club > Food and Beverage Technology | ITALIAN market (Italian language)

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Adriano Manzoni

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Tonino Lamborghini, 40 anni di made in Italy: da una tazzina di caffè ai progetti di building internazionali

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Golf

Adriano Manzoni – Dal 1981, Tonino Lamborghini, oggi affiancato nella conduzione aziendale dal primogenito Ferruccio, vicepresidente e CEO, interpreta un universo di stile italiano con un lifestyle experience brand ispirato al suo heritage familiare.
È per questo che il Circuito Italy Golf Cup é più che onorato di avere questo brand tra i propri partner.

Intraprendenza, stile italiano, design, passione per la meccanica e un DNA indiscutibilmente legato ad una storia leggendaria sono i valori trasmessi dall’azienda che da 40 anni, celebrati nel 2021, porta nel mondo l’italianità attraverso prodotti e progetti dal carattere inconfondibile: orologi, occhiali, pelletteria, cellulari, profumi, complementi d’arredo, abbigliamento, accessori sportivi, golf&utility cart, hotel a 5 stelle, progetti real estate, caffetterie e ristoranti a marchio. Tutti i prodotti si contraddistinguono per il simbolo del “Toro che carica” su sfondo rosso. La brand extension del marchio include inoltre una linea esclusiva di prodotti beverages brandizzati.

Tra le novità del brand nel settore Hospitality è prevista a ottobre 2021 l’apertura del 4° hotel in Cina, mentre in Brasile si sta sviluppando il primo progetto di real estate: il Tonino Lamborghini Residences a Balneário Camboriú, città conosciuta anche come la “Dubai Brasiliana”.

Sin dalla metà degli anni ’90, Tonino Lamborghini produce infatti in Italia una esclusiva linea di bevande che accompagna i consumatori di tutto il mondo, dalla colazione sino alle serate nei locali più esclusivi: Caffè espresso in tre differenti miscele, Cioccolate solubili in otto diversi gusti, Energy Drink anche nella versione Sugar Free e Vodka. Tonino Lamborghini Beverages è pensata per un posizionamento alto, la si può degustare nei canali Ho.Re.Ca. e Super Ho.Re.Ca., nei club selezionati, nei retail specializzati e presso gli hotel, i lounge e le caffetterie a marchio di oltre 40 paesi nel mondo. Tonino Lamborghini firma infatti progetti di hotellerie a 5 stelle e building.

Tra le novità del brand nel settore Hospitality è prevista a ottobre 2021 l’apertura del 4° hotel in Cina, mentre in Brasile si sta sviluppando il primo progetto di real estate: il Tonino Lamborghini Residences a Balneário Camboriú, città conosciuta anche come la “Dubai Brasiliana”.
Un progetto che includerà 53 piani con affaccio sul mare di Balnéario e tre ampi spazi multifunzionali, aree per attività ricreative come SPA e terrazza con piscina.
La torre comprenderà gli arredi della linea Tonino Lamborghini Casa.
Gli ospiti sin dall’ingresso saranno circondati dall’iconico lifestyle Tonino Lamborghini, accolti in una lobby dall’interior impattante e glamour, e potranno scegliere di soggiornare in una delle 39 suite e 7 ville con vista sulle esotiche isole tailandesi, tutte impreziosite da arredi della collezione a marchio.
L’architettura del nuovo boutique hotel sarà firmata dal pluripremiato Alexander Wong, che interpreterà i valori Tonino Lamborghini in un progetto dal design inconfondibile, chiaramente ispirato al marchio italiano.

In Tailandia, lo scorso novembre 2020, è stata inoltre annunciata la partnership, per lo sviluppo del Tonino Lamborghini Boutique Hotel Phuket, che aprirà le porte al pubblico nel 2023.

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Le 18 emozionanti buche del Ca’ della Nave disegnate da A. Palmer all’Italy Golf Cup

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Golf

Adriano Manzoni – Se non fosse tanto verde il percorso del Ca’ della Nave si potrebbe pensare di passeggiare tra le calli della vicina Venezia tanta è l’acqua a difesa delle buche, ma non preoccupatevi giocare qui sarà una piacevolissima esperienza.

Le buche disegnate da Palmer, con tanta acqua intorno

Ca’ della Nave è il primo dei tre campi progettati in Italia alla fine degli anni ‘80 ad opera del celebre campione USA Arnold Palmer, noto progettista di campi da golf nel mondo, che si è ispirato alla vicina Venezia e ha disseminato le 18 buche di ostacoli d’acqua.
Il percorso è stato inaugurato nel 1988 con l’Open d’Italia femminile e la sua peculiarità è data appunto dall’abbondanza di ostacoli d’acqua creati con laghi artificiali che interessano ben 12 delle 18 buche, dalla consistente presenza di grandi bunker all’americana, dagli aspetti tecnici e dalla piacevolezza del paesaggio circostante, che lo annoverano fra i migliori campi da competizione realizzati in Italia.
Numerosi sono i servizi offerti dal Circolo: campo pratica con postazioni coperte e scoperte, putting green per provare le stesse sensazioni dei green del campo, pro-shop con le migliori marche a prezzi competitivi, piscine a disposizione dei giocatori e degli ospiti, ristoranti per un pasto completo o uno spuntino veloce, spogliatoi, servizio di noleggio sacche, scarpe, cart e carrelli.

Inoltre la Golf Academy di Ca’ della Nave offre numerose soluzioni sia per i principianti che si avvicinano al golf, sia per perfezionare le capacità dei giocatori più abili.

La competenza e la professionalità dei maestri dell’Academy del Club è riconosciuta a livello internazionale e comprovata dalle numerose certificazioni acquisite. La Golf Academy organizza clinic specializzate sia a Ca’ della Nave che presso i più rinomati Golf Club italiani ed esteri. Ca’ della Nave è, oltre ad un particolarissimo percorso golfistico, anche una splendida Villa del cinquecento, immersa in uno dei più ampi e notevoli parchi secolari del paesaggio veneto.

Nella Villa, sede del Golf Club Ca’ della Nave dal 2016, si colloca anche un bellissimo ristorante che è stato completamente rinnovato. Cuore pulsante del Golf Club, il ristorante le Serre è la location più moderna e glamour dell’intera proprietà.
Un ambiente esclusivo ed accogliente con più di cento posti a sedere al suo interno, ma che triplica i suoi spazi quando vengono aperte le grandi vetrate che si affacciano sulle piscine esterne.

Sempre tanta acqua

Realizzare il proprio evento a Ca’ della Nave è un’esperienza unica e memorabile, non solo perché si tratta di una storica location immersa nel verde, ma soprattutto per le numerose soluzioni che può offrire, diverse per stile, capienza e tipologia, studiate per soddisfare ogni tipo di esigenza.
Le molteplici soluzioni che può dare questa grande ed articolata location possono ospitare qualsiasi tipo di evento privato, offrendo un’assistenza a 360 gradi che va dalla cura degli spazi, al servizio catering interno, dalla fornitura dei servizi audio e luci, agli allestimenti.
In qualsiasi stagione dell’anno si realizziano pranzi e cene di gala, cerimonie, cene di raccolta fondi e tanti altri eventi.
Ca’ della Nave offre il perfetto connubio tra modernità e storia, tra attività sportiva e relazionale, tra glamour e relax.

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Benedetti&Grigi un’unica visione e un’unica filosofia alla base di una nuova importante storia tutta italiana

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Golf

Adriano Manzoni – Italy Golf Cup é felice di poter annoverare tra i suoi Partner un’azienda che fa della passione per il proprio “prodotto” il suo punto di forza. È anche grande il piacere nel vedere in Benedetti&Grigi un gran bel gioco di squadra.

Per una volta preferiamo lasciare direttamente la parola ai diretti interessati per poter descrivere meglio e con più competenza un “prodotto” e un’attività che richiede così tanta passione e competenza.
“Il vino la nostra passione”, una filosofia che ha unito un esperto agronomo e un giovane e dinamico imprenditore, portando così alla nascita della nostra cantina, Benedetti&Grigi, fondata sulle tradizioni ma con un attento sguardo al futuro.
Basiamo il nostro lavoro sul pensiero che “il vino si faccia in vigna, viti sane e uve sane non possono dare che un ottimo prodotto”
Coltiviamo le nostre viti sulle argillose colline di Montefalco scegliendo per ogni varietà il giusto terroir, così da permettere alla pianta di esprimere al meglio tutto il suo potenziale. A noi non resta che assecondarla, raccoglierne i frutti alla piena maturazione, preservarne gli aromi e farli giungere intatti nel bicchiere.
Per questo che stiamo attenti a difendere le colline dall’erosione, curando i filari durante l’inverno e seminando a file alterne miscugli di graminacee con diversi microrganismi che permettono lo sviluppo di una notevole biodiversità, sia sopra che sotto la superficie del terreno. Non usiamo diserbanti chimici ma provvediamo meccanicamente alla pulizia del vigneto. Aderiamo alle misure agroambientali volte a ridurre l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti. Interveniamo manualmente per far in modo che i grappoli dispongano di un microclima ideale per la maturazione.
Con il susseguirsi delle stagioni, dei cambiamenti climatici e della conoscenza più approfondita di ogni particella di terreno, abbiamo ogni anno implementato l’azienda e la cantina con nuove tecnologie che hanno permesso di sperimentare sempre nuove strade per ogni singolo vitigno, cercando di esprimere ad alti livelli enologici le eccellenze del territorio. Il nostro laboratorio interno è alla continua ricerca di nuove tecnologie e metodi per migliorare i prodotti.

“Con orgoglio affermiamo che l’azienda è in continua crescita sotto l’aspetto qualitativo, di fatti ogni anno vengono investite nuove risorse che ambiscono alla crescita di ogni singolo vino”.

I filari delle vigne Benedetti&Grigi

Tenendo sempre a mente che “non esiste in natura un metro quadro di terreno uguale ad un altro” le viti della Cantina sorgono su 4 diverse tenute, alcune sono molto vicine tra loro e variano per suolo, altitudine ed esposizione, altre invece distano km.
Le tenute sono:
• Castello di Limigiano: I vigneti, dall’esposizione Nord Sud, presentano un terreno caratterizzato dalla forte presenza di argilla, che permette di avere delle uve di altissimo valore enologico.
• Terre dell’Abate: In questa tenuta il limo e l’argilla rendono i terreni ideali per la lavorazione di uve a bacca bianca.
• La Villa: Vigneti ben esposti, terreni abbastanza profondi di medio impasto ricchi di scheletro dove le varietà Sangiovese, Sagrantino e Merlot hanno trovato il loro terroir ideale.
• La Polzella: Questi vigneti sono caratterizzati da terreni profondi e freschi, che in annate calde riescono a superare stress idrici in maniera eccellente.

Gli Enologi si recano periodicamente in vigna per verificare il giusto stato sanitario e di maturazione delle vigne, effettuando campionamenti continui per assicurare la buon riuscita della vendemmia.
I nostri vini vantano numerosi premi, ottenuti da concorsi di rilievo internazionale come Decanter, Gambero Rosso, Veronelli, questo ci ha permesso di conquistare uno spazio commerciale sia nella grande distribuzione che nel mercato Horeca del panorama Italiano Europeo e mondiale, siamo contenti dei risultati ottenuti ma l’amore per il nostro prodotto ci spinge a pensare che questo sia solo il punto di partenza, ponendo sempre un attendo sguardo al futuro ci auspichiamo di raggiungere obiettivi sempre più grandi, sperando un giorno che il nome Benedetti&Grigi diventi sinonimo di qualità, come oggi avviene in Italia, domani anche nel resto del mondo.

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