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Dopo le tre Lady del golf che affascinano di più gli amici di IGC, ecco i tre Mister

admin
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Golf

Redazione – Come abbiamo scritto nel precedente blog di luglio, abbiamo fatto un piccolo sondaggio che, ripetiamo, nulla vuole essere di serio se non un gioco estivo tra amici golfisti, per scoprire quali fossero le professioniste del golf che più affascinano i “maschi” del green. Come promesso adesso il gioco è a parti invertite, e scopriamo che non sempre i numeri uno sono quelli che fanno “sognare” di più le nostre compagne di gioco.

Sinceramente la redazione di IGC si aspettava un risultato diverso da quello emerso da questo nostro gioco/sondaggio, si aspettava altri nomi al posto di quelli indicati ma, una volta di più, è bello essere sorpresi e senza mettere in discussione alcunché e rispettando il detto “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”, riportiamo fedelmente le indicazioni delle nostre Lady. Al primo posto delle preferenze è risultato essere: SERGIO GARCIÀ.

Sergio Garcià con la moglie Angela

Sergio García è nato a Borriol, una cittadina nella costa orientale della Spagna vicino a Castellón, il 9 gennaio 1980. Il 24 giugno di quest’anno Sergio Garcia ha terminat

o l’RBC Heritage, il secondo torneo del PGA Tour giocato dopo la pausa del coronavirus, con un grande risultato. Ha potuto sfoggiare il suo fantastico golf all’Harbour Town Golf Links di Hilton Head e ha combattuto per la vittoria

fino all’ultima buca, con una fantastica sequenza di tre birdie consecutivi nell’ultimo tratto del torneo. Ha concluso poi in quinta posizione con un totale cumulativo di -19. Sergio Garcià ha incamerato tre giri di 65 colpi venerdì, sabato e domenica, una serie fantastica che aveva raggiunto solo due volte nella sua carriera, al campionato Deutsche Bank nel 2013 e al Castelló Masters n 2011. Questo dimostra il suo grande talento e come sta costruendo sempre di più la fiducia in se stesso per poter essere più costante e raggiungere così più successi in futuro. Garcià ha lavorato duramente negli ultimi mesi durante il lockdown per farsi trovare pronto alla ripartenza delle competizioni, e i suoi primi risultati ne sono la dimostrazione. Parte della sua preparazione è stata la partecipazione al BMW Indoor European Tour tenutosi a Valderrama e giocato su un simulatore di golf piazzandosi al primo posto. Tuttavia, Garcià sta affrontando una situazione completamente nuova, una lunga fase senza gare, che per uno con il suo carattere competitivo al massimo, apotrebbe avere delle ripercursioni a medio termine. Dopo la sospensione di THE PLAYERS ha trascorso 13 settimane senza gareggiare. Questa è stata la sosta dalle gare più lunga per lui, da quando gareggia, dopo quella di undici settimane nel 2007/2008. Sergio ha iniziato a giocare a golf da bambino e presto ha dimostrato di avere un talento speciale per il gioco. Ha frequentato il suo primo club quando aveva solo 3 anni sotto la supervisione di Víctor García, suo padre, insegnante e mentore. Víctor aveva lavorato come caddy al Club de Campo de Madrid e poi era diventato un giocatore di golf professionista. Successivamente, si è allenato al Club de Campo del Mediterraneo (Borriol), dove ha guidato la carriera di suo figlio, seguita da vicino da Consuelo, la madre di Sergio, che all’epoca gestiva il pro-shop del club. Sergio non aveva bisogno di troppo tempo per distinguersi e già quando aveva solo 12 anni tutti avevano intuito che sarebbe diventato un giocatore speciale. Quando aveva 15 anni ha conquistato il suo primo taglio in un evento del Tour europeo e solo tre anni dopo è diventato professionista. Da allora, Sergio ha avuto una brillante carriera, è stato nella top ten OWGR per più di un decennio, vincendo tornei ovunque (Europa, Stati Uniti, Africa, Asia). Ma ha conquistare il pubblico, non solo femminile, è stato anche il suo carattere aperto “latino” e la sua innata simpatia.

Keegan Bradley

KEEGAN BRADLEY Nato nel 1986 a Woodstock (Vermont USA), Keegan è il fglio maggiore di Mark Bradley, proprietario del Jackson Hole Golf and Tennis Club a Jackson, Wyoming, professionista dal 2008, ha vinto da rookie il PGA Championship 2011 alla sua prima partecipazione in un Major. È stato “rookie of the year” del PGA Tour nel 2011 e ha fatto parte della squadra americana della Ryder Cup nel 2012 a Medinah, vinta poi in rimonta dall’Europa. Il golf è una passione della famiglia Bradley ed era destino per Keegan diventare uno dei protagonisti mondiali di questo sport. Infatti, oltre al padre, proprietario di un Golf Club, come abbiamo detto prima, anche sua zia, Pat Bradley, era una golfista professionista. Occhi azzurri, charme, buon gusto nel vestire, Keegan Bradley è uno dei golfisti più affascinanti al mondo. Se da bambino aveva puntato tutto sullo sci alpinismo, ben presto si è accorto di avere talento nel golf. Un’intuizione, questa, che non l’ha tradito e, anzi, si è confermata essere corretta. Sono molti, infatti, i riconoscimenti che ha ricevuto, a partire dall’essere uno dei tre giocatori ad aver vinto il campionato Major al suo debutto.

Keegan Bradley festeggia, con la moglie Jillian e il figlio Logan, lo spareggio vinto contro Justin Rose alla 18a bucha al Arononink Golf Club in Pennsylvania, in occasione del campionato BMW nel settembre 2018

classificato al vertice della distanza con il drive e possiede un ottimo tocco sui green. Come molti altri giocatori professionisti anche Keegan Bradley ha le sue superstizioni quando gareggia, tra queste quella di tirare sempre la sua palla con la testa in alto. Non ha certamente la battuta di spirito pronta come Sergio Garcià e non è come lo spagnolo estremamente estroverso, ma possiede sicuramente un grande “charme” dovuto alla sua innata eleganza nel muoversi e al gran gusto per il suo abbigliamento, sobrio ma sempre molto curato.

RORY MCILROY Pensavamo di trovare Rory McIlroy davanti a Bradley nelle preferenze delle signore del golf, ma probabilmente il fare furbesco dell’inglese ha giocato a favore di Bradley. Incerto su cosa avrebbe potuto fare con l’ossessione del golf del figlio minore, Gerry McIlroy, padre di Rory, invitò l’allora professionista del Holywood Golf Club, Michael Bannon, ad aiutare il figlio nel capire se il golf fosse la sua giusta vocazione. Non era un piano calcolato per tentare di creare una superstar del golf; era semplicemente una richiesta d’aiuto di un padre per dare una guida a un ragazzo selvaggiamente entusiasta a perseguire un sogno. Oggi, a più di vent’anni di distanza, Michael Bannon rimane l’allenatore di Rory ed è l’architetto di uno degli swing più invidiabile e fluido del golf.

Rory McIlroy

A malapena abbastanza grande per essere un membro del suo club di golf locale, Rory ha passato ore su ore sul campo e intorno ai green, esercitandosi fino a quando le sue giovani mani non riuscivano più a sentire il fero. L’idea di lui come un bambino prodigio o come “la prossima grande promessa del golf” si è concretizzata quando, a soli nove anni, Rory ha vinto il Campionato mondiale under 10 a Doral, in Florida. Con una spavalderia fiduciosa e una determinazione singolare, Rory è passato attraverso la sua adolescenza raccogliendo premi, riconoscimenti e un crescente rispetto tra l’élite del golf. Nel 2007 raggiunse il punteggio amatoriale più basso di sempre all’Open Championship. Più tardi, nello stesso anno, raggiunse la vetta della classifica mondiale dei dilettanti e fece un’apparizione di Walker Cup alla Royal County Down, la sua contea di origine, completando un percorso amatoriale che pochi potevano eguagliare.

In modo assolutamente deciso, Rory è entrato nel circuito professionistico, diventando il più giovane giocatore di golf al Tour europeo. Alcune delusioni iniziali tra i professionisti hanno fatto parte di una più rapida curva di apprendimento, così da permettergli di ottenere il suo primo titolo di tour europeo nel Dubai Desert Classic all’inizio del 2009.

Erica Stoll, poi McIlroy, e Rory McIlroy, alla Ryder Cup al Hazeltine National Golf Club a Chaska, Minnesota

Mentre cerca ancora la sua prima vittoria maggiore, Rory, ha avuto un altro scontro con la realtà sportiva nel 2011 al Master di Augusta. Con quello che sembrava essere un vantaggio inattaccabile il quarto giorno, la natura spietata dell’Augusta lo puniva crudelmente vacendolo via via retrocedere nelle posizioni.

Un’altra lezione di vita che gli è servita molto consentendogli ora di essere in illustre compagnia con Jack Nicklaus e Tiger Woods come i soli tre giocatori di golf del mondo ad aver vinto quattro titoli maggiori all’età di 25 anni.

Questo è solo uno scorcio di una delle storie più eccitanti e belle del golf, di un ragazzo di soli 31 anni che ha ancora tanto da raccontare e che si troverà certamente in compagnia dei più grandi protagonisti del golf, se solo saprà rimanere fedele a se stesso.

(fonti: siti ufficiali dei golfisti, pgatour.com, owgr.com, golf.com, thesun.co.uk, nypost.com)

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