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Ecco le tre lady del golf che affascinano di più gli amici del nostro Circuito

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Golf

Redazione – Abbiamo fatto un piccolo sondaggio, che nulla vuole essere di serio se non un gioco estivo, tra gli amici golfisti di IGC, per scoprire quali sono le professioniste del golf che più piacciono. Per pari opportunità, e giustamente, abbiamo fatto la stessa domanda anche alle gentili amiche, con riferimento ai professionisti uomini. Il risultato del sondaggio al “maschile” lo pubblicheremo nel prossimo numero.

 

Paige Spiranac

PAIGE SPIRANAC pur non essendo tra le primissime giocatrici al mondo per quanto riguarda i suoi risultati sul green, Paige Spiranac è certamente la n°1 per popolarità e attenzioni fuori e sui percorsi di gara. Questa atleta 27enne dell’Arizzona, dal fisico molto attraente e sexy, ha dichiarato pochi giorni fa, ad un noto quotidiano sportivo, che per anni non riusciva a trovare un fidanzato perché tutti i ragazzi che uscivano con lei lo facevano soltanto per “scroccare” un’ora di lezione di golf gratis e per migliorare il loro swing, bisogna crederle sulla parola. Per lei, nel 2018, la LPGA (la lega professionistica mondiale femminile) ha cambiato le regole imponendo un dress code più rigido, che allungasse le minigonne e riducesse le scollature. Paige Spiranac ha ovviamente molto successo sui social media, pubblicando foto e video sul golf, sul fitness ma anche sulla sua sua vita privata. Il suo account Instagram ha più di 2,5 milioni di followers che seguono fedelmente ogni sua pubblicazione e sono oltre 50.000 le persone iscritte al suo canale YouTube. Nonostante le critiche che le sono state fatte per la sua attività “social” Paige ha chiarito in più occasioni che nei suoi post le piace mostrarsi così: calda e affascinante. La bionda golfista dell’Arizzona è persino apparsa sulle pagine patinate della famosa rivista americana Sports Illustrated. Una delle foto del servizio “ripostata” online è stata cliccata più di 150.000 in un brevissimo lasso tempo. Nei suoi post però Paige affronta anche temi più impegnativi con estrema serietà e competenza incoraggiando le donne a essere se stesse, a lottare sempre per ciò in cui credono e ad abbracciare la loro vera vocazione nella vita, andando anche contro a luoghi comuni e alle ipocrisie che circolano anche nel mondo del golf. Organizzando eventi e cliniche e sostenendo altre giovani ragazze, Paige spera di aiutare le donne non solo a scoprire il gioco del golf, ma anche a sentirsi autorizzate a realizzare i loro sogni, anche i più sfrenati, senza per questo doversi sentire a disagio o fuori posto. Diretta e a volte volutamente provocante, a giugno di quest’anno, Paige Spiranac ha confessato ai suoi fans su internet, in un podcast “Playing A Round”, di giocare a golf senza slip: “Normalmente non indosso la biancheria intima ma è perché indosso i pantaloncini e sarebbe un numero eccessivo di strati se indossassi tutto. Di solito indosso pantaloncini sotto le gonne o indosso solo pantaloncini… ma non biancheria intima”. Di questa sua affermazione, com’è facile immaginare, è stata estratta solo la prima parte che ha fatto il giro del mondo su tutti i media, ma lei ha reagito con notevole signorilità e leggerezza non dando molto peso alle numerose cattiverie piovutale adosso. Comunque la pensiate sul suo stile di vita, Paige è un’atleta completa, prima di diventare golfista, è stata una ginnasta d’élite, che avrebbe potuto ambire alle Olimpiadi se la fratturata di una rotula non la costrinse a rivalutare la sua carriera. Purtroppo il recupero non fu completo per continuare nella ginnastica ma la voglia di sport e di competizione gli era rimasta intatta. Dopo qualche prova in diversi sport, alla fine Paige si innamorò del gioco di golf. Una carriera da professionista altalenante nei risultati non le ha negato di essere ancora la golfista più desiderata sui percorsi di golf e tutti i suoi fans la stanno ancora aspettando con impazienza.

Muni He

MUNI HE nata a Chengdu, nel Sichuan, ma adesso stabilmente in California, la ventenne, di origine cinese, potrebbe far girare la testa per il suo bell’aspetto e i suoi post impegnati in Istagram, ma non fatevi trarre in inganno, questa bellissima atleta è una stella nascente del golf con una forza caratteriale da non sottovalutare. Con oltre 290.000 follower su Instagram, Muni He, chiamata anche Lily, non è quello che si potrebbe pensare come stereotipo di influencer Instagram. Scorrendo il suo profilo si scopre che oltre a manifestare ovviamente il suo bellissimo fisico, sempre però con estrema classe e mai in modo volgare, si scopre subito il suo primo grande amore: il golf. Sappiamo dai suoi post su Instagram che è grazie a suo padre che è cresciuta fin da piccolissima con il golf “in casa”. La sua famiglia si trasferì dalla Cina a Vancouver, poi mentre frequentava le scuole medie si trasferì definitivamente a San Diego, in California. Muni He è diventata professionista dopo il suo primo anno all’Università della California del Sud, a soli 19 anni. Muni Lui, come tutti i prodigi del golf, iniziò a praticare da giovanissima, infatti è incredibile pensare che solo 10 anni fa faceva parte del programma HSBC junior, e ora è in competizione con le migliori donne golfiste del mondo.

Muni He

Alcuni cronisti si chiedono addirittura se sarà lei il nuovo Tiger Woods sulla scena mondiale del golf. Com’è normale che sia, anche per lei, nonostante la sua innata predisposizione allo sport, non è stato tutto rose e fiori. Ha lottato, come tutti i principianti, e perso qualche bella occasione come il taglio per l’Omega Dubai Ladies Masters nel 2016, per poi rifarsi però vincendo il Symetra Tour 2018. Si è qualificata per il LPGA Tour 2019, dopo la sua Q-Series nel 2018, e ha ottenuto la sua carta Tour LPGA per il 2020. Muni Lui, come molti giovani della sua età, usa molto il suo profilo social per parlare di ciò in cui crede, come attivista per i cambiamenti climatici, e per diffondere il messaggio, a lei molto caro, sulle pari opportunità e l’integrità non solo nello sport, ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni.

SHIN AE AHN nata nel 1990 in Corea del Sud si trasferì in Nuova Zelanda a nove anni dove iniziò a giocare a golf. Sharon, o Shaz, come viene chiamta amichevolmente nel suo paese d’adozione, ha anche raccolto una serie impressionante di record amatoriale mentre rappresentava la Nuova Zelanda in varie competizioni, tra cui la Queen Sirikit Cup. Ha anche vinto il Campionato di Stroke Play femminile della Nuova Zelanda nel 2005.

Shin Ae Ahn

Shaz è entrata nel tour KLPGA (il tour coreano LPGA) nel 2009 e ha avuto un discreto anno da principiante, facendo quattro piazzamenti tra i primi migliori 10 e finendo 21a nella classifica di premi in denaro, guadagnandosi il titolo di Rookie of the Year. Il 2010 è stata la stagione di breakout di Shaz nella quale ha vinto il suo primo evento nella KLPGA all’Hidden Valley Women’s Open e ha registrato otto piazzamenti tra i primi 10 classificandosi terza nella classifica per l’ammontare di premi in denaro che è riuscita ad acconulare. Nel 2013 Shaz ha fatto molto parlare di se sui media di gossip a causa di un presunto flirt con una star del K-Pop (genere musicale originario della Corea del Sud) una ghiotta occasione per i paparazzi coreani che non si sono fatti scappare occasione per fotografarla “fuori dal green”.

Shin Ae Ahn

Forse è stato anche per questo che la Shaz lo stesso anno ha strappato un contratto con la TaylorMade Adidas ed è stata immortalata sui manifesti della KLPGA. Shin Ae Ahn ha alternato buone stagioni ad alcune opache passando anche per il Tour giapponese guadagnandosi un tour card limitato per il 2017 e alternando la presenza tra i due circuiti asiatici. Tuttavia, nel 2017, non ha avuto una stagione particolarmente eccezionale. Potrebbe non aver vinto molti soldi sul circuito in Giappone, ma si è dimostrata molto popolare tra i fan, abbellendo le copertine di numerose riviste nipponiche molto popolari Ahn ha avuto una stagione debole in Corea anche nel 2018, il suo miglior piazzamento è stato un 34° posto. Ha giocato sei eventi in Giappone, ma ha conquistato solo due tagli, con il suo miglior piazzamento in parità per il 39° posto. Nel 2019 non ha giocato molto sulla KLPGA dove si è conquistata solo due partenze, entrambe al Majors, con il suo miglior risultato al 47° al Korea Women’s Open. Nonostante i suoi ultimi risultati non esaltanti Ahn rimane una delle attrazioni più ambite nei circuiti asiatici, la sua grazia e la sua bellezza conquistano sempre.

(fonti: siti ufficiali delle atlete, Corriere dello Sport, Corriere del Ticino, Thethings.com, Thespun.com, Torontosun.com, Golfmagic. com), Seoulsisters.com , Golfpunkhq.com)

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4 ragazzi che fanno sul serio: i Top Gun dell’Ambrosiano

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Golf

S. Audisio – Nel golf come negli studi. Comune denominatore il talento, la voglia di impegnarsi e di eccellere, una famiglia motivata e dedicata anche nello sport. Punto di arrivo (per ora) il college negli Stati Uniti. Punto di partenza per tutti il Golf Ambrosiano.

 

Clara Manzalini
Nata a Milano, 15 aprile 1999
Negli Stati Uniti dal 2018
University of Florida (UF)
Corso: Economia -Handicap +4
Clara, Alessia e Maeve, insieme nel team Ambrosiano, hanno lasciato il segno vincendo due volte il titolo italiano under 18 (2015-2017) e la Coppa Italia (2015). Piazza d’onore per Clara nel tricolore matchplay 2017. È in nazionale dal 2014, vince con la squadra gli europei girls 2016 ed è seconda con il team ladies un anno dopo (anche nella classifica individuale). Un altro secondo posto nel Belgian Girls 2016. Al college debutta con due terzi posti, unica Gator sempre in squadra nella stagione 2018-2019; vince il suo primo torneo Usa lo scorso anno, l’Allstate Sugar Bowl, 7 colpi sotto il par. Miglior score 66.

Il Golf Ambrosiano di Milano è dove sono cresciuti e hanno trovato una guida nei maestri del circolo (gli stessi che li seguono ancora oggi), dove hanno imparato un’arte che li ha portati lontano. Riconoscendone determinazione e doti già evidenti fin da piccoli, il circolo per qualche tempo aveva organizzato un corso tutto dedicato a loro. Poi le gare, le trasferte, la maglia della nazionale, i successi e le scholarship per l’accesso ai college americani, guadagnate sul campo colpo dopo colpo. Negli Stati Uniti il privilegio di giocare e studiare in un mondo fatto di organizzazione e qualità, a un passo dai circuiti professionistici più ricchi del mondo per farne parte un giorno non troppo lontano. Un bel sogno con tante buone premesse. Pietro, Clara e Maeve sono già oltreoceano, Alessia partirà il prossimo settembre.
A loro abbiamo rivolto tre domande, ascoltato il loro pensiero sui rispettivi coach ma anche cosa i loro coach dicono di questi campioni in erba.
D1 – L’Ambrosiano. Il tuo percorso di golf passa per questo circolo, di cui hai vestito la maglia con successo. Un ricordo particolare tra tante gare o un momento della vita sociale, gli amici,le trasferte, gli allenamenti.
R1 Clara Manzalini – L’Ambrosiano rappresenta l’inizio di un percorso fantastico della mia vita. Il ricordo più emozionante risale al 2015 quando la squadra vinse il primo Trofeo Pallavicino (il campionato a squadre under 18) all’Ugolino di Firenze. Quella gara è stata davvero speciale, eravamo convinte dall’inizio di poter conquistare il titolo e ci siamo riuscite lottando fino alla 18 dell’ultimo giro. È stata un’emozione unica e finalmente abbiamo realizzato un sogno che inseguivamo da tempo.
R1 Maeve Rossi – Il ricordo piu speciale è la vittoria nel Pallavicino 2015 a Firenze con Alessia e Clara. È stato anche molto divertente stare in camera tutte insieme durante la gara e cantare, al ritorno in macchina dopo la vittora, la nostra canzone simbolica per quel torneo, «What do you mean» di Justin Bieber.
R1 Pietro Bovari – Forse il ricordo più bello è relativo all’ultima gara che ho disputato con la maglia del club, e che ha consentito alla squadra di ottenere la promozione al Campionato Nazionale per la prima volta nella storia del Circolo (con piazzamento utile nella Qualifica Maschile a Squadre, Cosmopolitan, 2018, ndr.) È stato un momento di felicità direi memorabile. Un altro ricordo molto bello è quello della Play for India, gara con formula louisiana vinta da noi ragazzi (formazione composta da me, Clara, Alessia e Maeve). Ci siamo divertiti, giocando con qualità ma spensierati .
R1 Alessia Nobilio – Posso far coincidere tutto in una sola risposta: la vittoria del primo «Trofeo Pallavicino» è stata un‘esperienza unica sia come gara che come rapporto con le mie compagne di squadra e con il coach ( Bob). Non dimenticherò mai il momento della vittoria e l’orgoglio di tutto il circolo Ambrosiano per questo risultato.
D2 – Il college negli Stati Uniti. I plus di questa esperienza nello studio e nel golf. Puoi descrivere la tua giornata? Qual è il ruolo del coach all’università? Com’è il tuo team?
Swing, scelte tecniche e altro, che strumenti usi per connetterti al tuo coach in italia?
R2 Clara Manzalini – Il college in America rappresenta una grande opportunità per atleti che hanno il desiderio di laurearsi e competere nella loro disciplina sportiva ai massimi livelli. L’organizzazione sia dal punto di vista atletico che accademico è ottima. La mia giornata tipo consiste in un allenamento in palestra con la squadra alle 6:20 del mattino. Poi doccia, colazione e lezione fino alle 11:30 circa. Qualche volta organizzo delle sessioni di tutoring in mattinata per studiare determinate materie. Finite le lezioni pranzo veloce e dalle 14:00 iniziano tre ore di pratica obbligatorie con la squadra nelle quali lavoriamo maggiormente sul gioco corto o in campo. A fine pratica si studia, si cena e poi a letto presto che il giorno dopo si ricomincia!

Maeve Rossi
Nata a Milano, 24 luglio 1999 – Negli Stati Uniti dal 2018 – Rutgers University (RU), New Jersey – Corso: Economia – Handicap: +3.5
Ha vinto due gare nazionali (Gran Premio Monticello 2015, Targa d’Oro 2017), due volte seconda e altre sette nelle top ten. Ha fatto parte della nazionale nel 2014, 2016, 2017. In Europa spiccano il terzo posto nel Junior of Belgium (2017) e un nono nell’English Women’s Open (2019). Negli Stati Uniti un secondo, un ottavo e un nono posto nelle due passate stagioni. Miglior score 69. Ama la musica, suona il piano e il violino.

R2 Maeve Rossi – Il plus di questa esperienza è riuscire a giocare a golf e procedere allo stesso tempo con il corso di studi, cosa che in Italia è pressoché infattibile. Altro vantaggio nello studio è che non ci sono esami orali ma solo scritti, che a me creano molto meno ansia. La mia giornata tipo prevede pratica al mattino, in driving range, pitching green e putting green, oppure in campo. Nella stagione autunnale abbiamo un ora di workout alle 8.00 per 3-4 volte la setttimana, mentre in primavera è alle 12.00 per 2-3 volte. Poi si pranza al volo e, tra le 13.00 e le 21.00 il tempo è dedicato a lezioni e studio (abbiamo di media due classi di un’ora e 20 al giorno). Il ruolo della coach è di preparare lo schedule della giornata, che varia in base al meteo e alla stagione. Inoltre, decide i drill da praticare e le gare a cui partecipare. Sostanzialmente ha un ruolo amministrativo e ci aiuta ad avere successo e a raggiungere I nostri obiettivi. Dal punto di vista dello swing non interviene; se ho qualche domanda contatto Bob tramite WhatsApp, mandadogli qualche video dello swing o chiamandolo. Adoro il mio team, siamo molto unite, ci aiutamo a vicenda e ci divertiamo molto alle gare. Per ora eravamo otto ragazze, l’anno prossimo arriveremo a 10.

Pietro Bovari
Nato a Milano, 26 gennaio 2001 – Negli Stati Uniti dal 2019 – University of Virginia (UVA) – Corso: Arts and Science – Handicap +4,8
Stesso giorno, stesso campo (La Pinetina), Pietro e Alessia vincono i rispettivi titoli italiani under 12 (2013). Nel 2018, tra aprile e maggio, Pietro è secondo negli Internazionali di Francia, vince il tricolore under 18 e, back-to-back, il titolo italiano Matchplay. Cinque le top ten in gare nazionali, a Lignano e Margara (2018), Cervia, Monticello e San Domenico (2019). Quattro quelle nei campionati italiani dello scorso anno: Medal (2°), Matchplay (3°), Marazza U18 (5°), Boys U18 (9°). In Europa spiccano l’ottavo posto nel German Boys 2019 e il terzo nella Copa Andalucia 2020. Negli Stati Uniti il quarto posto nel Cleveland Palmetto Invite subito prima di rientrare in Italia. Fa parte della squadra nazionale dal 2015. Con il team Italia ha vinto il Belgian International 2015, e la Nations Cup agli Internazionali d’Italia 2017 e agli Internazionali di Francia Boys 2018.

R2 Pietro Bovari – È un’esperienza straordinaria, che mi consente di conciliare sport e studio con standard molto elevati, in un ambiente aperto e stimolante. La giornata inizia in palestra alle 6.30 tre volte alla settimana, poi classi fino alle 13 circa, rapido pranzo e allenamento fino alle 17.30; cena verso le 18.30 e studio anche fino alle 22.00. Il coach si occupa di tutti gli aspetti organizzativi, ovverosia gestione del budget, della facility, dei calendari, del recruiting e, ovviamente, gestisce gli allenamenti e le gare. Se poi il giocatore lo desidera interviene anche sul piano tecnico, ma molto meno di quanto accade in Italia. Il mio team è composto da ragazzi simpaticissimi, con i quali ho legato subito molto. Purtroppo dal punto di vista dei risultati la stagione non è cominciata nel migliore dei modi, ma al momento dell’interruzione del Campionato la squadra era in netta ripresa. Per connettermi al mio coach in italia, il rapporto con mio padre è talmente consolidato che spesso basta anche solo una telefonata; ciononostante facciamo molte sedute di pratica live, via FaceTime, utilizzando un Trackman per la condivisione dei dati. In più è in grado di monitorare le mie statistiche con il programma messo a disposizione dall’Università.
R2 Alessia Nobilio – Partirò per gli Stati Uniti il prossimo settembre, destinazione Los Angeles. Dal college mi aspetto di conseguire una laurea giocando a golf. Intanto, visitando il campus, mi ha colpito l’organizzazione incredibile che hanno in ogni cosa. È tutto programmato al minuto, lezioni in classe, allenamenti, preparazione per le gare. Avrò due coach che sono persone eccezionali (e donne!), l’università è prestigiosa… Insomma, sarà bello ma sarà anche dura! Naturalmente resterò in contatto con i miei coach, e come potrei fare a meno di loro! Gli manderò video, li chiamerò via whatsapp (quando non dormono!) e non vedrò l’ora, lo so già, di tornare da loro durante le pause per le vacanze.
D3 – Lockdown. Rientrare a casa o rimanere al college? Come descrivi questa esperienza. Come hai portato avanti golf e studio durante questo tempo?
R3 Clara Manzalini – Nelle prime due settimane di marzo le lezioni della mia università sono diventate tutte online, gli allenamenti sono stati sospesi come tutte le competizioni sportive. Il campus inziava a svuoatrsi e quindi ho deciso di rientrare a casa, anche se la situazione in Italia era peggiore. La mia paura era quella di rimanere bloccata in America da sola senza la mia famiglia per troppo tempo e in un momento molto difficile. Chiaramente l’esperienza non è stata delle migliori, dover dire addio alla stagione, all’università, agli amici e a tutto lo staff non è stato semplice, però il lockdown mi ha permesso di passare tanto tempo a casa con la mia famiglia che non vedevo da mesi. Una volta tornata ho cercato di mantenermi attiva per quanto riguarda il golf. Fortunatamente avevo un tappeto da putt indoor e, per il gioco lungo, mi sono arrangiata con un tappetino e un lenzuolo contro cui tirare. Allo stesso tempo ho allenato molto la parte fisica con esercizi di potenziamento, mobilità e aerobica. Per quanto riguarda lo studio, ho seguito le lezioni online e grazie all’ottima organizzazione dell’università sono sempre stata al passo con gli esami.
R3 Maeve Rossi – Durante il lookdown ho preferito rimanere negli Stati Uniti, principalmente perché la Lombardia è stata da subito un «hotspot» della situazione italiana e quindi del mondo. Non volevo tornare a casa per paura di mettere in pericolo con il virus i miei genitori, visto che gli aereoporti sono i luoghi tra i più esposti al contagio. All’università, ho vissuto il lockdown con una mia compagna di squadra, quella con cui ho legato di piu in questi anni, quindi non è stata un’esperienza disastrosa.
Insieme ci siamo divertite nonostante ci fosse poco da fare, anche se la lontanza da casa si sentiva di più rispetto ai periodi normali. Non avevo alcun modo di giocare, ma solo praticare il putt su un tappetino nel nostro appartamento, mentre le lezioni accademiche erano tutte online: c’era molto piu tempo per studiare quindi tutto sommato è andata molto bene.
R3 Pietro Bovari – Per il lockdown hai deciso di rientrare a casa. È stata ovviamente un’esperienza difficile, dalla quale però ho cercato di tirare fuori i (pochi) aspetti positivi. Ho potuto terminare con successo il semestre scolastico online. E ho potuto allenarmi fisicamente nella piccola palestra che ho a casa e fare pratica tutti i giorni nel driving range indoor approntato in salotto, per la gioia della mamma.

Alessia Nobilio
Nata a Milano, 7 settembre 2001
Negli Stati Uniti da settembre 2020
University of California
Los Angeles (UCLA)
Corso: Business Economics con Minor in Data Analitycs – Handicap: +5,7
Prende l’handicap a 6 anni, a 11 è scratch ed entra nella squadra nazionale. Dal Campionato Regionale Lombardo U12, che ha vinto tre volte, alla Targa d’Oro di Villa d’Este (titoli 2015-2016), al tricolore Baby (2013) e a quello assoluto (2019). Vince gli Internazionali di Francia (2016), del Belgio back-to-back (2016-2017), del Portogallo all’inizio di questa stagione. Alessia ha scalato il ranking mondiale assoluto fino all’attuale terza posizione, grazie a una lunga serie di piazzamenti: tre volte terza e dieci volte seconda. Spiccano due piazze d’onore (2017-2018) e un terzo posto (2019) nel World Junior Girls, un terzo negli europei Ladies (2018), la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici Giovanili 2018. Ha partecipato all’Augusta Women Amateur Championship. In team, oltre ai successi con la maglia dell’Ambrosiano, due titoli europei Girls (2016-2018), il mondiale Girls (dove è seconda nell’individuale) nel 2018, il Junior Vagliano Trophy (2017) e quello assoluto (2019). Ha partecipato due volte alla Junior Solheim Cup (2017-2019) e alla Junior Ryder Cup 2018.

R3 Alessia Nobilio – E’ stato davvero qualcosa di incredibile quello che è successo e che, purtroppo, non è ancora finito. Mi sono mancati i miei amici, ho fatto molte riflessioni in merito al rapporto tra libertà e salute e ho passato più tempo con i mei genitori. Sembrerà strano ma per me è stato importante. Giro il mondo da quando ero piccolissima e negli ultimi 10 anni non ci era mai capitato di passare così tanto tempo insieme. Per quanto concerne il golf i miei genitori hanno attrezzato una postazione per il gioco lungo acquistando una rete protettiva che abbiamo sistemato in giardino. Grazie all’uso del Trackman sono riuscita a tenere i “numeri” e lo swing sotto controllo. In casa avevo tappetino e Sam Putt Lab per allenare il putt. I miei preparatori atletici e i coach erano disponibili per lezioni on-line. Certo ho sofferto molto la mancanza di adrenalina per le gare e dovrò riabituarmi, ma è stato così per tutti e quindi saremo sullo stesso piano quando si ripartirà. Per lo studio, ovviamente ho sofferto la mancanza di contatti personali con i compagni e i professori, ma ho anche trovato dei vantaggi. Tutti i tempi morti di trasferimento eliminati mi hanno concesso più tempo e concentrazione per studiare. I risultati che sto ottenendo sono ottimi. Sono pronta per la maturità!
Sentiamo ora cosa pensano i coach dei loro giovani allievi.
Parola al coach Jason Lewis che ci parla di Clara Manzalini.
“Apprezzo molto la sua attitude verso la preparazione e il miglioramento: è motivata e si impegna al massimo. Non è sempre stato facile per lei. Ci sono stati momenti di difficoltà lungo il percorso, sopratutto all’inizio, ma la sua mentalità è quella di lavorare tanto per migliorare. E poi «she never gives up», non si arrende mai, pensa positivo fino in fondo. Anche perché la qualità del suo gioco le permette di recuperare.
Nel tempo è diventata indipendente, è andata in America ragazzina ed è maturata tanto come le sue forze, sia nel golf che in università dove raggiunge ottimi risultati, che le hanno permesso di vincere un torneo americano”.
Parola al coach Roberto Recchione che ci parla di Maeve Rossi.
“Maeve ha una grande capacità di reagire nell’immediato alle difficoltà che può incontrare lungo il percorso. Ottimi putt e gioco corto, sia dal punto di vista tecnico che mentale. Ha migliorato molto la statistica dei «green in regulation» lavorando nel tempo sul controllo della distanza; inoltre colpisce la palla con più convinzione e decisione”.
Parola al coach Antonello Bovari che ci parla del figlio Pietro.
“Dal punto di vista mentale sono notevoli la sua resilienza e la capacità di resistere alle frustrazioni. Mentre tecnicamente mi ha sempre colpito la sua capacità di produrre velocità. Negli anni non riuscirei a isolare un aspetto in particolare della sua crescita; il miglioramento è stato, e continua a essere, costante in tutti gli aspetti del gioco”.
Parola ai coaches Roberto Recchione e Roberto Zappa che ci parlano di Alessia Nobilio.
“R.R. Alessia non lascia nulla al caso nell’allenamento, con grande attenzione ai minimi particolari. Suoi grandi plus sono la determinazione e la capacità di concentrarsi nelle competizioni di alto livello. In campo gestisce al meglio i colpi al green con un ottimo controllo della distanza ed è dotata di un putt solido tecnicamente e incisivo. Sul piano fisico ha migliorato tanto, lavorando duro con continue sedute di allenamento e di pari passo con un’alimentazione corretta. ha ottenuto un’altro importante passo avanti nei colpi di recupero e nel gioco corto (lob soprattutto)”.
“R.Z. Alessia si distingue per la determinazione che ha in campo, per il desiderio di vincere ed essere la migliore, per la grande forza di volontà che la spinge a combattere fino all’ultimo colpo. Sul piano tecnico l’attuale punto di forza assoluto è il putt, che le dà massima fiducia per il birdie così come per salvare il par. Inoltre lavora duro sulla tecnica dello swing”.
Adesso sentiamo anche le parole di questi ragazzi sui loro maestri.
Clara Manzalini “Jas mi conosce da quando avevo otto anni e questo gli ha permesso di capire bene sia i miei difetti sia i miei punti di forza caratteriali e golfistici. È molto paziente ed è bravo a portare la mia concentrazione su cose semplici e chiare che mi permettono di mantenere un ottimo focus sul gioco. Inoltre asseconda molto il mio stile di gioco e mi aiuta a lavorare sui punti di forza e sul feeling.”
Maeve Rossi “Bob è il motivo per cui mi sono appassionata al golf, perche riesce sempre a sottolineare l’aspetto di divertimento nello sport. Anche dal punto di vista tecnico mi motiva molto, è sempre positivo e riesce a cogliere subito gli errori nel mio swing”.
Pietro Bovari “Essendo mio padre condividiamo diverse caratteristiche di pensiero, in particolare apprezzo molto il suo approccio scientifico al gioco. E poi, consentitemi la battuta, il costo tutto sommato è modico”.
Alessia Nobilio “Sarò breve, anche se la risposta richiederebbe molto spazio. Bob è per me coach, fratello maggiore e amico. Ho iniziato a giocare con lui, mi conosce da quando ero una bambina, non c’è bisogno che gli dica nulla, guarda un mio swing e ha sempre il consiglio giusto. Roberto Zappa è il coach responsabile della Nazionale femminile e mi aiuta ormai da due anni. Ha un approccio molto scientifico. Con lui analizzo lo swing e lavoro sul putt. I due Bob si confrontano sempre e io non potrei essere più fortunata a lavorare con due persone così”.
Non ci resta che augurare a questi magnifici ragazzi tutta la fortuna e la felicità che si meritano: forza campioni.

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Silvia Audisio

Giornalista per passione del golf, un percorso al contrario.
Dall’università di lingue alla moda milanese indossata e venduta, ai tessuti, ma sempre con la sacca in spalla macinando buche su buche. Da Genova dov’è nata, a Milano dove abita, a Biella dove ha tirato i primi colpi a cinque anni. E poi nel mondo per una partita senza fine, con il cruccio di non aver mai fatto hole-in-one e quello di vedere il golf, in Italia, ancora tanto distante dalla gente. Ma ne parla e ne scrive con fiducia. l Golf a test è l’ultimo libro, domande e risposte per capire il gioco. Ha diretto per 12 anni la rivista Il Mondo del Golf, aperto uno studio di comunicazione, vinto un premio dell’unione stampa sportiva e, per cinque anni, ha curato il magazine del Corriere della Sera, Style Golf. Scrive per Style, Dove e La Gazzetta dello Sport. La cosa più bella? Veder giocare i bambini. Cento nel suo circolo, dove partecipa all’organizzazione delle loro attività.

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Edoardo Molinari Golf Academy

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Golf

E. Molinari – “Da quando sono diventato un giocatore di golf professionista, passando tantissime ore tra aerei e alberghi, ho avuto molto tempo per riflettere. Ho spesso pensato che un giorno avrei voluto iniziare a diffondere tutto quello che ho imparato in 30 anni di golf, di cui quasi 15 da professionista di alto livello, a chi non ha avuto l’opportunità̀ di trascorrere molto tempo giocando a questo magnifico sport.

 

Lo Staff della EM Golf Academy: Corrado De Stefani, Benedetto Pastore, Edoardo Molinari, Lorenzo Guanti, Craig Williams

Ho avuto la fortuna di giocare su tutti i campi più belli al mondo, ho conosciuto e ho lavorato insieme a diversi maestri tra i più famosi, ho giocato tutti i tornei più importanti in cinque continenti diversi, ho avuto grandissime gioie e qualche piccola delusione. Ogni settimana ho giocato una pro-am con alcuni ospiti dello sponsor di quel torneo e i dilettanti con cui ho giocato spesso si sono divertiti e hanno passato una giornata indimenticabile. Però ogni volta ho anche pensato che, grazie alla mia esperienza come giocatore professionista, avrei potuto aiutarli a migliorare velocemente il loro golf se avessi avuto una struttura adatta e il tempo per farlo. Così piano piano è iniziata a nascere in me l’idea di aprire una Golf Academy diversa da tutte le altre, che rappresentasse i miei valori, che potesse trasmettere il mio bagaglio di esperienze a chi non ha avuto la fortuna di guadagnarsi da vivere giocando a golf e soprattutto che potesse far divertire ancora di più i golfisti a praticare questo fantastico sport. La mia convinzione è che nel golf nessuno smette mai di imparare e di potersi migliorare, a nessun livello e a nessuna età.
Una volta messa in cantiere l’idea mancavano però ancora le condizioni adatte a far nascere la Golf Academy. Serviva infatti una persona ambiziosa, lungimirante, pronta ad investire e a sposare le mie idee, un circolo vicino a casa per seguire da vicino lo sviluppo di questo progetto parallelamente alla mia carriera di giocatore e uno staff preparato, affiatato e motivato disposto a seguire le mie direttive e a investire su se stesso. Mi ritengo quindi molto fortunato ad avere trovato in Andrea Agnelli, nel circolo del Royal Park I Roveri e nei professionisti del mio staff le persone ideali per poter iniziare questo bellissimo progetto già nel 2019.”

La Edoardo Molinari Golf Academy al Royal Park I Roveri nasce per aiutare i golfisti di ogni livello a migliorare il proprio gioco, per trasmettere a tutti la mia passione per il golf e per far divertire ancora di più̀ tutti i giocatori a praticare questo fantastico sport.
Gli obiettivi della Golf Academy sono molto ambiziosi, in primis fornire a tutti i soci del Royal Park I Roveri e ai clienti dell’Academy, dai bambini ai seniores, dai neofiti ai giocatori della squadra agonistica, dal giocatore occasionale al professionista, un servizio personalizzato secondo le esigenze di ognuno. Mettiamo a disposizione di tutti i nostri clienti delle strutture moderne ed innovative per rendere l’apprendimento del gioco del golf più efficace, stimolante e divertente sia per chi gioca già a golf sia per i neofiti e i bambini. Abbiamo anche la possibilità di organizzare attività esclusive per gli sponsor con la collaborazione dello staff dell’Academy e/o di Edoardo Molinari. Ogni giorno proviamo a far vivere un’esperienza unica a chiunque passi del tempo presso le nostre strutture o con i maestri della Golf Academy e vogliamo diventare un punto di riferimento per giovani golfisti, giocatori di alto livello e professionisti sia in Italia che all’estero.
La Golf Academy usufruisce di strutture all’avanguardia e studiate appositamente da Edoardo Molinari per poter ottimizzare il tempo che ogni golfista passa in campo pratica, sia da solo che durante le lezioni con il maestro. Oltre al campo pratica di oltre 30.000 metri quadri, con 3 ampi battitori interamente in erba, 20 postazioni coperte e 6 target green, i nostri clienti hanno a disposizione due moderni swing studio con le tecnologie più moderne per poter praticare 365 giorni all’anno. Una caratteristica unica della nostra Academy è il fatto che per tutte le lezioni vengono fornite palle ProV1X per raccogliere dei dati oggettivi sullo swing e sul volo di palla di ogni giocatore e per rendere l’esperienza unica! Il nostro laboratorio fitting serve sia per poter provare tutte le ultime novità sul mercato ma anche per aiutare ogni giocatore ad avere i bastoni adatti al proprio gioco e la stessa cosa avviene nel putting studio indoor, dove si può monitorare con dei dati oggettivi il proprio gioco sui green e provare tutti i più famosi modelli di putt. Inoltre è stato creato un “wedge range”, ovvero una zona con dei target per praticare i colpi da 40 a 100 metri che troppo spesso rovinano gli score dei golfisti dilettanti. Il Club dei Giovani ha a disposizione una zona dedicata per far sì che i bambini possano imparare a giocare a golf divertendosi e sviluppando le loro caratteristiche fisiche. La palestra con attrezzature di ultima generazione aiuta a mantenere in forma i nostri allievi più esigenti, così come il team composto da biomeccanico, osteopata e preparatore atletico che collaborano strettamente con i nostri maestri.

Parlando dei nostri maestri, lo staff è composto da 4 professionisti con numerose certificazioni ed esperienze di gioco, ognuno con delle competenze specifiche. Benedetto Pastore è il coordinatore di tutte le attività ed il responsabile della squadra agonistica, Craig Williams è l’assistente della squadra agonistica ed è specializzato nel gioco corto e nella strategia in campo, Lorenzo Guanti è il responsabile della programmazione U12 e preparazione atletica ed è specializzato nell’insegnamento del putt, mentre Corrado De Stefani è l’assistente degli U12 nonché nostro clubfitter di riferimento. Edoardo Molinari supervisiona ogni singola attività e i maestri hanno un dialogo continuo sia con Edoardo ma anche tra di loro, lavorando come un vero e proprio team per il bene degli allievi. Dal momento che tutti i nostri maestri hanno giocato su qualche Tour per diversi anni, uno dei nostri punti di forza sono le lezioni in campo, dove il professionista vi spiegherà come ottenere il massimo dal vostro gioco senza stravolgere il proprio swing, semplicemente ottimizzando la strategia a seconda delle vostre caratteristiche e insegnandovi alcuni segreti che arrivano direttamente da Edoardo Molinari!
Un’ultima peculiarità della Edoardo Molinari Golf Academy è il fatto di avere un’innovativa app con cui si possono prenotare le lezioni, controllare il calendario delle prossime lezioni, comprare pacchetti di lezioni, mandare e ricevere messaggi, video, foto e note audio con il proprio professionista di riferimento e avere quindi un contatto diretto con l’Academy 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Ogni cliente ha così a disposizione sul proprio telefono una vera e propria “cartella clinica” da poter consultare in ogni momento, con i report multimediali delle lezioni, i video del proprio swing, gli esercizi e i consigli per migliorare il gioco e può monitorare i progressi nel tempo.

 


Edoardo Molinari

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il sito web www.emgolfacademy.com e a scaricare l’applicazione EM Golf dall’App Store, oppure andare a trovare direttamente Edoardo Molinari e il suo Team al Royal Park I Roveri alle porte di Torino.