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Il golf: una questione di Brand …

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Golf

Giorgia Bresciani e Letizia Milanesi (Brandforum.it) – Da tempo le aziende ricorrono agli eventi come efficace strumento di comunicazione interna.
Servono non solo per far conoscere un nuovo servizio/prodotto da commercializzare, ma anche per rinforzare la community aziendale, consolidando le relazioni interne e l’ottica di networking.

Il lavoro di squadra dà sempre buoni frutti. Non dimentichiamo poi che da sempre il golf è un efficace strumento di branding che è il tema su cui si articolano tutte le attività editoriali di Brandforum.it, il primo osservatorio italiano sul mondo della marca.
Per questo motivo il nostro Osservatorio monitorerà con interesse le attività di Italy Golf Cup®, in grado di far incontrare via via tra loro varie entità produttive e culturali, non solo italiane, in un momento piacevole e stimolante, fornendo spazi e cornici ideali per approfondire le tematiche del branding.
Fondato nel 2000 da Patrizia Musso, formatore aziendale e Professore Incaricato di brand communication presso l’Università Cattolica di Milano, Brandforum trova spazio online nel 2001. Da 20 anni, il sito rappresenta un punto d’incontro tra la ricerca scientifica sul branding e le realtà aziendali: è uno spazio virtuale dove molteplici sguardi si incontrano per tratteggiare i confini del branding, visto come realtà fluida, mobile e dinamica capace di esprimersi attraverso soluzioni innovative.

Patrizia Musso, direttore di Brandforun.it, consulente e formatore aziendale, Professore Incaricato di Brand Communication presso l’Università Cattolica di Milano.

In questi anni, Brandforum è diventato un riferimento irrinunciabile per un’ampia community di ricercatori, professionisti e appassionati che vedono nel brand una sorta di “filo di Arianna” al quale annodare molteplici aspetti della vita contemporanea: in coerenza con questa mission, il sito ha una forte vocazione divulgativa e culturale.
I contenuti dell’Osservatorio sono curati da una Redazione composta da ricercatori universitari ed esperti di marketing e comunicazione. È poi presente un ampio network di giovani collaboratori che nutrono una forte passione per i temi del branding.
Brandforum poi, sin dalla sua nascita, ha avviato diverse collaborazioni editoriali con importanti “Guest” provenienti dal mondo accademico e aziendale, così da offrire un ampio e variegato sguardo sul mondo del branding attraverso interviste, focus, inchieste e indagini ad hoc.
Molti sono i temi lungo cui si snodano le attività strategiche di marca e che vengono approfonditi su Brandforum sotto vari punti di vista. Tra questi troviamo ad esempio: digital, turismo, giovani, employer e internal branding, sostenibilità e Corporate Social Responsibility, sport. Ciò che anima tutta l’attività dell’Osservatorio è senza dubbio la filosofia dello Slow Brand, un concetto ideato nel 2013 da Patrizia Musso, Direttore del Portale, ispirato dal fenomeno Slow Food di Carlo Petrini e che prende le mosse da una presa di coscienza ormai imminente e necessaria nel mondo aziendale: nel flusso incondizionato di messaggi, attività, trend e cambiamenti socioeconomici a cui ogni consumatore è sottoposto, i brand devono avere il coraggio di innestare nuovi tempi in nuovi spazi, più a misura d’uomo. Questa nuova visione del brand può sfociare, ad esempio, nell’ideazione di innovative campagne pubblicitarie intente non solo a focalizzare l’attenzione del consumatore sul prodotto ma a farsi portavoce di valori, visioni e progetti comunicativi e commerciali affini a logiche di stampo CSR (Slow Advertising); nell’apertura di singolari punti vendita finalizzati a costruire relazioni di qualità e di lungo periodo con vari stakeholder, anche tramite logiche di tipo omnicanale (Slow Spaces); alla creazione di nuovi spazi digitali che, contrariamente alla logica fast di internet, puntano alla costruzione di contenuti digitali di lunga durata, capaci di intrattenere o informare gli utenti su temi salienti del vivere contemporaneo e del mondo del business (Slow Web).

Infine, si pensi alla coraggiosa gestione dei brand stessi, a partire dalla sede aziendale vista come piattaforma relazionale per instaurare un rapporto unico e più duraturo con i propri dipendenti, fino a iniziative confinanti con il mondo del welfare aziendale dove il benessere dei dipendenti viene messo al centro di attività e azioni di comunicazione (Slow Factory).

Patrizia Musso con parte della redazione di Brandforum alla prima edizione “Slow brand festival” presso la storica sede della Fondazione Feltrinelli di Milano.

Data l’importanza di questo concetto per Brandforum, nel 2015 è stata ideata la prima edizione dello Slow Brand Festival (in collaborazione con l’Associazione “L’Arte del Vivere con Lentezza”, fondata da Bruno Contigiani), che da allora – ogni anno – si offre come un momento di approfondimento e dibattito sulla maturità del fenomeno slow e della sua applicazione nel mondo del branding in Italia. Una occasione non solo di dibattito ma anche di valorizzazione attraverso un momento di premiazione di attività slow promosse da grandi e piccoli Slow Brand già presenti sul nostro territorio, spesso note solo agli addetti ai lavori. Un ulteriore obiettivo dello Slow Brand Festival è sicuramente quello di avvicinare i giovani al mondo delle imprese e viceversa, per farne conoscere al meglio le attività, gli obiettivi e anche le eventuali opportunità lavorative aperte.
La Sesta Edizione dello Slow Brand Festival, che avrà come tema principale il ruolo della donna nel mondo del lavoro e della comunicazione, si terrà (salvo diverse disposizioni governative) in autunno, a seguito della cancellazione dell’edizione del 2020 dovuta al Covid-19. Un tema che nasce anche da una ricerca condotta da Brandforum in collaborazione con ALMED – Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica di Milano, che è stata pubblicata nel volume “Libro Bianco – Le Professioni della Comunicazione 2021”, edito da FrancoAngeli.
Proprio per rimanere agganciati al contemporaneo, possiamo affermare di essere sulla buona strada per tornare a quella che sempre più spesso definiamo new normal: lo Slow Brand Festival 2021 e la prima edizione di Italy Golf Cup® sono solo due dei tanti esempi di questa ritrovata normalità, che permette di rigenerare la socialità, già molto debilitata dalla pandemia, offrendo interessanti occasioni di networking. Ripartire non è certo semplice, si sa, ma i presupposti ormai ci sono e per poter tornare in campo e fare hole in one è necessario attuare strategie che non sottovalutino la crescente centralità della sostenibilità nel contesto odierno. Si fa riferimento non solo al doversi prendere cura dell’ambiente, ma anche al concetto di sviluppo sostenibile che coinvolge la componente umana. Sono tante le aziende che oggi si muovono in questa direzione, consapevoli della necessità di capovolgere un paradigma prettamente competitivo con un nuovo modo di fare improntato alla cooperazione. Per una sostenibilità davvero autentica ed efficace risulta centrale una logica sistemica che crei relazioni non solo fra comunicazione interna ed esterna, azienda e fornitori, filiera produttiva e distributiva, ma anche fra aziende, istituzioni, associazioni. La sostenibilità richiede uno sforzo corale, un impegno che le aziende possono e devono assumersi quali primi promotori all’interno della società odierna, in affiancamento a una rete di relazioni più ampia. PMI e multinazionali risultano, così, simbolicamente legate da un fil rouge: hanno un ruolo sociale all’interno dei contesti nei quali operano, al pari di ogni singolo cittadino, e da ciò ne derivano grandi responsabilità. Questo le nuove generazioni lo sanno bene: i consumatori di oggi ma soprattutto quelli di domani sono sempre più attenti alla sostenibilità; è quindi necessario improntarsi alla massima coerenza e trasparenza se si vuole sopravvivere in un prossimo futuro. La sostenibilità non è più solo una componente del business, oggi è l’azienda stessa a dover essere sostenibile a 360°.

Questo ha portato a osservare sempre di più come, all’interno delle aziende di successo, il benessere non solo dei consumatori ma soprattutto dei propri dipendenti sia un altro driver di crescita indiscusso:

Patrizia Musso con Augusto Raggi, Head of Market North West Italy Enel.

È l’approccio della Employee Centricity, che può dare vita a efficaci strategie di Employer Branding, un aspetto su cui puntare per attrarre nuovi talenti e aggiudicarsi la loro permanenza in azienda nel lungo periodo.
La pandemia, poi, ha mostrato come la capacità di saper rispondere alle diverse esigenze dei dipendenti possa tradursi nell’ottenimento di risultati molto soddisfacenti anche con un tipo di lavoro “autogestito”, in modalità smart working: l’implementazione di politiche agili all’interno delle aziende risulta quindi un altro fattore di attrattività dei futuri dipendenti, che sono sempre più attenti a politiche di work life balance realizzabili anche tramite un modello ibrido di lavoro in presenza e a distanza.
Quest’ultimo anno, complicato e doloroso per il mondo del business, ha reso anche più complesso e sfidante l’ingresso dei giovani nel mondo aziendale. In occasione della celebrazione del traguardo dei vent’anni di attività del sito, Brandforum ha allora scelto di rivolgere particolare attenzione a questi giovani, offrendo contributi editoriali ad hoc da cui poter trarre ispirazione e fiducia, per ritrovare quella determinazione che magari in seguito alle recenti avversità è venuta meno. Al proposito, sono stati contattati diversi autori che nel corso degli anni di attività dell’Osservatorio hanno contribuito alla creazione di alcuni contenuti per il Portale.
Diamo quindi voce anche qui a chi, nel corso del tempo, ha collaborato con il nostro Network e oggi ricopre ruoli aziendali di spicco.
“L’avere tanta curiosità e voglia di apprendere costantemente sono due aspetti fondamentali” ce lo ricorda Claudia Santoro, Head of Digital for Taboola “quello che si fa oggi è già vecchio domani, perciò leggere, studiare e misurarsi con realtà sempre nuove è la chiave per restare competenti e aggiornati nel proprio campo”. Claudia Santoro ricorda l’importanza di formarsi continuamente per restare competitivi nel proprio ambito di riferimento e invita i giovani a far valere le proprie idee, cercando sempre nuove soluzioni e mantenendo un positive mindset. Invece, Fabio Tornabene, Growth Marketing Lead at Buddyfit, pone l’accento sull’importanza di non cercare le opportunità per job description ma per sfide, soprattutto all’inizio: “se non avete tutti i requisiti per fare quello che viene richiesto, allora è il lavoro perfetto per voi”, afferma Fabio, “personalmente non ho mai rispecchiato tutte quante le caratteristiche richieste, ed è stato proprio grazie ai contesti sfidanti e stimolanti nei quali mi sono trovato che ho potuto costruire le mie competenze. Innamoratevi delle sfide, della mission e della vision dell’azienda, ponetevi degli obiettivi e la motivazione e la passione saranno naturali conseguenze”. In questo particolare periodo storico, questo consiglio è ancora più prezioso, e insegna che “il bello” spesso arriva attraverso percorsi inaspettati. Infine, Cristina Villa, Director of Marketing PR and Communications at Eataly, ribadisce l’importanza “di essere innamorati dei valori dell’azienda per la quale si lavora. Senza questo interesse, infatti, è difficile resistere, soprattutto nel mondo del marketing: bisogna quindi credere al 100% in ciò che l’azienda rappresenta e sentirsi onorati a parlare di quel messaggio”, qualsiasi percorso si voglia andare ad intraprendere.

Con questo ultimo consiglio, noi di Brandforum vi auguriamo una serena ripartenza, con la speranza che eventi quali Slow Brand Festival e Italy Golf Cup® possano continuare a essere realizzati per avvicinare sempre più le persone al mondo del branding in maniera innovativa e originale.

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Giorgia Bresciani e Letizia Milanesi

Redazione Brandforum.it.

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